Un grande uomo sa sempre quando è il momento di ritirarsi e lasciare al mondo l’aurea del suo passato intrisa di stima e ammirazione. Quando i tempi sono duri per rinnovare questo affetto è difficile continuarea procrastinare il proprio lavoro, la propria arte. Woody Allen, pessimista archetipico, maestro indiscusso del cinema, sta pensando, putroppo seriamente di non girare più film.
“Un giorno di pioggia a New York” potrebbe essere l’ultimo.
Woody Allen, uno dei più grandi autori cinematografici americani, rappresentante di una comicità cerebrale che ha girato opere oramai nell’immaginario collettivo per originalità della mess’in scena e eleganza della penna, oggi, pluriottant’enne ha difficoltà a potare avanti i suoi progetti. Ostracizzato, da una parte, dal maccartismo hollywoodiano che tacciatolo come molesto, senza prove giuridiche, lo ha definitivamente cancellato dalle liste produttive e distributive. Dall’altro lato il Covid-19 preoccupa il regista che non confida in una ripresa rapida e massiccia dell’esercizio di categoria.
Woody Allen, all’attivo quattro premi Oscar, uno per la miglior regia nel 1978 per il capolavoro “Io e Annie” e tre per la miglior sceneggiatura.
Terminate le riprese del suo ultimo “Rifkin’s festival”, doveva debuttare a Cannes, ma causa annullamento della competizione, verrà proiettato in ottobre al festival di San Sebastian. Già pronta la stesura di un’altra sceneggiatura ambientata a Parigi ma i subentrati ostacoli nel trovare un supporto produttivo a causa della fama oramai vilipesa presso il suo paese natale non incentivano il regista newyorkese ad avvalorare nuovi progetti. Il pensiero, inoltre della morte della sala cinematografica per un’avvento televisivo dal punto di vista filmico non si adatta alla sua poetica.
Sperando in un subitaneo ripensamento, intanto, si può godere del pensiero di Woody Allen, attraverso la sua autobiografia “A proposito di niente” edito da “La nave di Teseo” che, per inciso, la sua pubblicazione, è stata ostacolata in patria. Per dire.
Seguiteci su MMI, Metropolitan Cinema, Facebook, Instagram, Twitter.