E’ tra i 22 neodiplomati dell’Accademia del teatro Alla Scala di Milano. Leccese Doc, Youma Miceli è un misto di vivacità e leggerezza. Umile e disponibile, ha tutte le doti che una danzatrice deve avere. E’ stato un grande piacere intervistarla per la rubrica a passi di danza.
Youma, come ti sei avvicinata al mondo della danza?
Tutto è partito da mia sorella, che faceva danza. Io andavo a vedere tutti gli spettacoli e dopo poco ho deciso di iniziare perchè mi affascinava l’idea del palcoscenico. A quattro anni mamma mi ha iscritta a danza. Poi ho lasciato per un anno ed ho ripreso. Da lì non ho più smesso. Ho iniziato più seriamente verso i 10 anni, poi sono entrata in Scala a 12.
Com’è stata l’audizione in Scala?
A circa 11 anni ho partecipato ad un concorso, dove ho vinto il primo posto. C’era il maestro Frederic Olivieri che dirigeva l’Accademia, che mi chiese di andare a fare l’audizione. Il maestro ha sempre creduto in me. La lezione è stata abbastanza semplice. Gli insegnanti erano tutti solari, ero emozionatissima.
Qual è stata la tua summer school preferita? (La summer school è un evento organizzato da un ente che permette a tutti gli studenti di danza di partecipare a lezioni con maestri importanti, spesso dal calibro internazionale)
Civitanova danza. Ho lavorato con la maestra Paola Vismara che è stata la mia insegnante per tutti gli anni. Ho conosciuto anche un’insegnante dell’ Operà di Parigi bravissima, Florence Clerc. Si faceva anche repertorio all’interno del teatro, era bello danzare sul palco facendo proprio repertorio. L’estate scorsa ho partecipato allo stage Ballet Masters in Prague. Ho lavorato con insegnanti bravissimi tra cui Isabelle Ciaravola e Vadim Muntagirov. Sono delle ottime occasioni per confrontarsi con qualcuno che sta seguendo lo stesso percorso in altre accademie.
Come hai vissuto lo stare lontana da casa?
Io ho vissuto a casa di mia zia a Milano, all’inizio è stato molto difficile, ho pensato spesso di tornare a casa. Sono molto legata alla famiglia. Ma dopo il primo anno la difficoltà è andata a scemare anche grazie al rapporto con i compagni. Gli ultimi anni la mancanza quasi non si sentiva più, rimaneva il piacere di tornare a casa.
Qual è il ruolo che hai interpretato che più ti si addice? E quello che vorresti interpretare?
Ho avuto la grandissima opportunità di interpretare Clara dello Schiaccianoci già all’età di 14 anni. E’ stato bellissimo.. ho ballato di nuovo lo stesso ruolo al 6° e all’8° corso. Io penso che quel ruolo mi rimarrà per sempre nel cuore, perchè mi rispecchia caratterialmente e fisicamente, mi dicevano tutti che le assomigliavo.. bisogna avere anche una grande sensibilità e somigliare al personaggio per interpretarlo. Poi mi piacerebbe tanto interpretare Kitri, del Don Quixote. E’ un personaggio frenetico, vivace, ricco di virtuosismi. Al diploma avrei dovuto portare la variazione del primo atto, che amo ballare. Un altro personaggio che mi piace tantissimo è Giselle, che ha un’eleganza dentro che devi avere per interpretarla al meglio.
Il diploma in Scala com’è stato con il lockdown?
Io purtroppo sono infortunata all’ischio, quindi non l’ho potuto fare fisicamente. E’ stata comunque un’esperienza super emozionante. Salutare tutti, togliere le cose dall’armadietto, il momento del voto.. c’è stata tanta malinconia e felicità. La cosa importante per me al momento è aver ottenuto il diploma ma soprattutto la mia guarigione. Sono felice di aver affrontato con maturità il mio infortunio, non volendo ballare a tutti i costi per non peggiorare la situazione, nonostante fosse la cosa che desiderassi di più. Sono felice di aver raggiunto questo traguardo.
Qual è il tuo rapporto con il cibo?
Oggi posso dire che io e l’alimentazione sana siamo una cosa sola. Quando ero più piccola non badavo molto a questo, poi con la crescita naturalmente ci si gonfia.. quindi ho avuto il problema opposto, diventando troppo magra. Ogni ballerina sa che il cibo è importante. Mangio in maniera molto equilibrata e salutare. Mi dedico anche io la mia giornata sgarro, ma l’importante è volersi bene e sapersi regolare.
Quali credi siano le doti più importanti per un ballerino?
Secondo me la dote più importante per un ballerino è in assoluto la testa. Se non c’è testa non si va da nessuna parte. Ma la cosa più importante è l’amore verso la danza: ci vuole passione e voglia di fare. Il vero mondo del danzatore si concentra sull’ amore verso la danza, totalizzante. Perchè ciò che ti da la danza non te lo da niente e nessuno. Bisogna sentire la danza come un’arte, nel senso più naturale che ha. Solo chi ha la possibilità di conoscerla, può capirne davvero l’amore.
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