San Bruno, California, poco più di 20 chilometri da San Francisco: una donna entra nelle sede di YouTube e spara ferendo quattro persone.
Erano circa le 13 (locali) a San Bruno, in California, sede di YouTube, quando nell’intero campus è sceso un clima di terrore. Secondo quanto riferito, una donna sarebbe entrata nel quartier generale della nota piattaforma video e avrebbe fatto fuoco con una pistola contro alcune persone che si trovavano in un bar esterno.
Subito i presenti hanno pensato al peggio, un attacco terroristico, ipotesi poi scartata dalla polizia giunta sul posto a seguito delle numerose chiamate di emergenza.
I quasi 1.700 lavoratori presenti sono stati in parte fatti evacuare, alcuni hanno invece cercato riparo negli uffici.
“Stavamo facendo una riunione quando abbiamo sentito un gran trambusto” – ha scritto su Twitter Todd Sherman, impiegato di YouTube -. Il primo pensiero è stato un terremoto, tanto tremavano i pavimenti, poi abbiamo capito che invece c’erano delle persone in fuga. Ci siamo avvicinati all’uscita e c’era un sacco di gente e abbiamo sentito che c’era qualcuno fuori che stava sparando colpi d’arma da fuoco“.
A sparare, ferendo quattro persone poi trasportate a San Francisco per ricevere le cure, si è scoperto essere stata una donna.
YouTube non pagava più i video e aveva bloccato alcuni contenuti
Secondo quanto riferito dai media americani si tratterebbe di una donna di 39 anni di origini iraniane, di nome Nasim Aghdam. La donna era una youtuber che pubblicava dal 2011 video di vario genere, riscuotendo anche un discreto successo. La donna avrebbe puntato l’arma verso un ragazzo, che in un primo momento si era detto fosse il fidanzato (ipotesi poi smentita), tanto da suffragare l’ipotesi di un litigio sentimentale, e avrebbe sparato, colpendo altre persone.
Dopo le prime domande sul motivo del folle gesto, che poteva sembrare essere dovuto a motivi personali, il padre della ragazza, Ismail Aghdam, ha fornito qualche chiarimento. Secondo l’uomo, Nasim Aghdam si sarebbe spinta a compiere il folle gesto perché arrabbiata con YouTube. La piattaforma aveva smesso di pagarla per i video che produceva e inoltre aveva bloccato alcuni contenuti, forse perché offensivi e inappropriati.
Immediato è stato il contributo da parte di Google, proprietaria di YouTube, che si è resa pienamente disponibile a collaborare con le autorità.
“So che molti di voi sono in stato di shock. Nei prossimi giorni, continueremo a fornire sostegno per aiutare tutti nella nostra famiglia Google e riprenderci da questa inimmaginabile tragedia – ha comunicato Sundar Pichai, amministratore delegato di Google – E’ con grande tristezza che vi dico, in base alle ultime informazioni, che quattro persone sono rimaste ferite in questo orribile atto di violenza“.
Nasim Aghdam, secondo quanto raccontato dal padre, si lamentava ormai da tempo dell’atteggiamento di YouTube, in particolare della limitazione della libertà di parola imposta dalla piattaforma. La donna è stata poi trovata morta non lontano dal luogo dell’incidente, probabilmente dopo essersi suicidata.
Quanto accaduto ieri fornisce l’ennesimo contributo al dibattito sul libero mercato delle armi in America. Ora, però, dopo aver riguardato direttamente una realtà così importante come YouTube e Google, le cose potrebbero finalmente cambiare.
Di Lorenzo Maria Lucarelli