Nella giornata di ieri i militari hanno occupato i punti nevralgici della capitale dello Zimbabwe Harare e preso in custodia il Presidente Robert Mugabe. Intanto il vicepresidente Emmerson Mnangagwa rientra nel paese. Viene tratto in arresto il ministro delle finanze Ignatius Chombo, personaggio vicino alla “first lady” Grace Mugabe e al suo movimento Generation40. Tutto pronto per un passaggio di consegne senza violenza?
Harare: Zimbabwe ma potrebbe essere Kinshasa Congo o Kampala Uganda, gli eventi che stanno caratterizzando la politica interna dell’ex Rhodesia non sono nuovi al continente africano. La differenza è che questa volta gli intrecci per il potere coinvolgono una donna, Grace Mugabe. La vecchiaia di suo marito Robert, al potere dal 1980, ha aperto la partita per la successione, partita alla quale Grace vuole partecipare. I fatti delle ultime ore, non sono che l’epilogo di una lotta intestina al partito di governo(ZANU-PF). Da una parte la Generation 40, capeggiata proprio da Grace e dal Ministro delle finanze, dall’altra la “lacoste faction” rappresentata dal Vicepresidente Emmerson Mnangagwa detto “il coccodrillo”.
Il Vicepresidente Mnangagwa “Il coccodrillo” (Foto dal web)Mugabe dopo aver governato il paese con il pugno di ferro ed averlo portato al collasso economico, negli ultimi anni veniva accusato di essere succube della moglie. Grace Mugabe, due tentate lauree, culminate con una finta presso l’Università di Harare, detta anche Gucci Grace per la passione del lusso sfrenato. Dal 1996, anno del matrimonio, la sua influenza sul marito è andata crescendo e con essa anche le sue aspirazioni. Da donna immagine a Vicepresidente, è con queste intenzioni che una settimana fa veniva esautorato l’allora vicepresidente, proprio Mnangagwa alias “il coccodrillo”. Questo gesto ha spianato la strada ai blindati dell’esercito comandato dal Generale Costantine Chiwenga, l’unico che in questo momento sembra avere il controllo della situazione. “Bob” Mugabe aveva sopravvalutato la popolarità della moglie tra la popolazione ma soprattutto all’interno del suo stesso partito. La scelta di una successione all’interno della famiglia, ha di fatto allontanato il Presidente dai suoi vecchi compagni d’armi della rivoluzione di indipendenza. In una telefonata con il suo corrispettivo Sudafricano Zuma, Mugabe sostiene di essere in salute nella sua casa di Harare, controllato da uomini dell’esercito. Si parla di colpo di stato ma quasi tutto, compresa questa telefonata, fa pensare ad un passaggio di consegne senza spargimenti di sangue. Probabilmente il Presidente non si era accorto di essere rimasto solo, nessuna delle personalità di potere (sia nazionali che straniere) è accorsa per condannare l’azione dei militari.
Il Comandante Chiwenga (Foto dal web)Il comandante Chiwenga in diretta alla TV di stato sostiene che l’operato dell’esercito è volto alla salvaguardia del presidente contro i “criminali” che lo circondano, il riferimento a “Gucci” Grace è evidente. Una misura “correttiva” che però ha tutto l’aspetto di una presa del potere chiara e decisa, volta a esautorare i Mugabe. Lo spargimento di sangue non si è reso necessario solo grazie all’estrema solitudine dell’anziano Presidente.
Come tutti gli eventi di questo tipo, in particolare in Africa, è doveroso volgere lo sguardo lontano, solitamente verso gli ex colonizzatori. Nel caso dello Zimbabwe bisognerebbe andare in direzione Londra ma, la rottura dei rapporti dovuta alle politiche di esproprio dei beni ai “bianchi” attuata da Mugabe, ci obbliga a volgere lo sguardo a oriente. Ebbene si, come in tutti gli stati africani che presentano un vuoto di rapporti con europa o USA, troviamo l’ombra di Pechino. I rapporti tra Cina e Zimbabwe sono risalenti agli anni settanta, ma nell’ultimo decennio si sono intensificati anche grazie all’ascesa economica cinese. Una settimana prima del golpe, proprio il Comandante Chiwenga si era recato in Cina per incontrare il ministro della difesa Chang Wanquan.
Chiwenga con il Ministro della difesa cinese Wanquan (Foto dal web)Da Pechino ovviamente sostengono che il vertice fosse in agenda da tempo e che i temi trattati riguardassero solo la cooperazione sulla difesa. E’ difficile pensare che il Comandante non fosse li anche per cercare l’appoggio di un partner così importante come la Cina. L’appoggio del gigante asiatico negli ultimi anni è stato fondamentale per lo Zimbabwe. Le sanzioni economiche delle potenze occidentali hanno trovato la forte opposizione di Pechino che da sempre in Africa si pone come potenza anti-occidentale, giudicando le sanzioni dannose per i suoi interessi. Di conseguenza chiunque esca vincitore dalla “Guerra fredda” in atto ad Harare vorrà essere sicuro di avere l’appoggio della “chioccia” cinese. Le alternative ad oggi sono rappresentate dal capo dell’esercito Chiwenga e dall’ex vicepresidente Emmerson Mnangagwa. Con tutta probabilità sarà il secondo, i fatti delle ultime ore non vogliono essere collegati dai militari alla parola “golpe”, tutto fa pensare ad un passaggio del testimone velocizzato e garantito dall’esercito. Intanto Grace Mugabe viene ufficialmente data per espatriata, probabilmente in Namibia direzione Sudafrica, d’altronde l’università di Cape Town è tra le migliori del continente, chissà che abbia maggiore fortuna.