Non è riuscito nell’impresa Matteo Berrettini, che sotto il tetto del Manolo Santana Stadium di Madrid si è dovuto arrendere in tre set ad Alexander Zverev. Il tedesco conquista il quarto Master 1000, nonché 15esimo titolo in carriera.

La maratona del primo va a Berrettini

Già i primi scambi della partita fanno intuire la natura combattuta della finale a Madrid. Con due giocatori tra i migliori del circuito al servizio è facile pensare che la partita possa essere decisa nei turni in risposta. Su questa prospettiva Zverev sembra determinato, e nel primo turno di battuta di Berrettini mette subito sotto pressione il romano guadagnando una palla break. In un game già della durata superiore ai dieci minuti Matteo riesce a non concedere il vantaggio all’avversario, rimanendo sicuro e giocando un tennis solido, perfettamente in linea con la partita giocata ieri. Il numero uno italiano trova le prime palle break nel settimo game che, nonostante uno Zverev per niente carente al servizio, riesce a capitalizzare.

Il vantaggio dura però un battito di ciglia perché nel gioco successivo il tedesco è bravo a trovare il contro-break e rimettersi in carreggiata. I successivi due turni di servizio per entrambi scivolano abbastanza agevolmente, prima di arrivare al tie-break. Qui Berrettini trova tre mini-break realizzando un parziale di 5-0 che però spreca incredibilmente, sprecando due set point e subendo il contro-parziale di 7-1 da parte del tedesco. Sull’otto pari Zverev commette un clamoroso doppio fallo e concede a Berrettini un’altra chance di servire per il set. Il romano questa volta non spreca e si aggiudica il primo set dopo un’ora e nove minuti di gioco.

Zverev sfrutta il calo di Matteo

Nei primi sei game del secondo set è il turno di servizio a dettare i ritmi del match, con entrambi i giocatori che riescono facilmente a gestire i punti dalla battuta. In particolare Berrettini nei primi tre turni al servizio è chirurgico, e non concede alcun 15 a Zverev. I primo arrivano nel settimo gioco, e con loro anche la palla break salvata prontamente da Matteo. Al netto dei punti vinti direttamente alla battuta, è il romano che sembra avere in mano il gioco più del tedesco, come testimoniano i suoi 23 vincenti contro gli appena 8 del nativo di Amburgo.

Tanti anche gli errori da parte di Berrettini, che per il secondo turno di servizio consecutivo concede palla break a Zverev, che questa volta riesce a trovare il vantaggio. Il tedesco va a servire per il set, e completando un parziale di 12 punti a 5 negli ultimi tre game giocati, chiude 6-4 pareggiando il conti con Berrettini. Il romano, che sembra aver avuto un calo fisico e psicologico nella seconda parte del set, si ritrova a giocare il set decisivo per la seconda volta del torneo; si tratta del primo invece per Zverev, che prima di oggi aveva vinto tutte le partite in due set.

Sascha in controllo nel terzo

A inizio terzo set Berrettini continua a soffrire leggermente il tennis di Zverev, che nel secondo turno di servizio del romano si porta pericolosamente 0-30, subendo però la rimonta del romano che salva il game. Nel quarto ottiene una palla break, ma il tedesco nonostante due sanguinosi doppi falli riesce a tenere la battuta. Nel gioco successivo è Berrettini a concedere la chance di brekkare, e Zverev risponde presente. Il gap a questo punto è difficile da essere colmato, e il tedesco, in pieno controllo sul match, brekka nuovamente l’italiano, costretto ad arrendersi sul 6-3.

Per Zverev si tratta del secondo titolo dell’anno dopo il 500 di Acapulco; sale a quattro il conto dei Master, dopo quello vinto sempre a Madrid nel 2018 e i due a Roma e Montreal nel 2017. Berrettini domani, nonostante la sconfitta, sarà numero nove del mondo, avendo effettuato in settimana il sorpasso su Diego Schwartzman. Il romano rimane ben posizionato anche nella Race to Turin, in cui occupa l’ottava posizione, un gradino più su di Jannik Sinner.

ENRICO RUGGERI