Ravenna Festival, mare aperto, tra incontro e visione

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Di Redazione Metropolitan


Trentesima edizione della rassegna multidisciplinare di musica, danza e teatro dal 5 giugno al 16 luglio. Ospite d’onore Nicola Piovani che rende omaggio a De André

Il mare aperto come metafora dell’avventura e del pericolo, ma anche dell’incontro verso altre culture e della bellezza del viaggio. Fisico, spirituale, ma soprattutto musicale.  E’ il tema del Ravenna Festival targato 2019,  presentato ufficialmente al palacongressi, ieri, dai direttori artistici Franco Masotti e Angelo Nicastro. Assente la presidente Cristina Muti, in tourneé col marito. Titolo dantesco per questa trentesima edizione di un progetto nato con l’idea di esplorare l’universo musicale e le sue possibili contaminazioni e suggestioni con le altre arti. Che attraverso “Le vie dell’amicizia”  ha portato  nel mondo martoriato della guerre e dagli attentati il messaggio di pace e di speranza come spesso solo la musica riesce a fare, unendo popoli diversi. Ma anche, come dice Nicastro al pubblico, artisti tanto diversi tra loro che attraverso il festival si sono cimentati in esperienze inedite e innovative, che negli anni gli hanno conferito un’identità sempre più multidisciplinare.

VIDEOMAPPING DI RAVENNA FESTIVAL AL PALA DE ANDRE’ (FOTO CREDITS WWW.RAVENNA FEESTIVAL.ORG)

Si parte il 5 giugno alle 21 al pala De André, con una delle novità di questa edizione, il concerto dell’Orchestra Giovanile Cherubini diretta da Riccardo Muti insieme al celebre pianista  Maurizio Pollini. Gli spettacoli e gli eventi collaterali in programma fino al 16 luglio in oltre cento luoghi della città, dai teatri alle basiliche, fino alla Darsena e ai lidi e all’entroterra, spaziano dall’omaggio a Mikis Theodorakis con Zorba il greco, il 7 giugno nella chiesa San Giacomo  a Forlì a quello dei Pink Floyd l’8 giugno al Pala De André, con le coreografie di Micha van Hoecke. Lunedì 17 alle 21.30, stesso luogo, è la volta della  Martha Graham Dance Company, la più antica compagnia di danza americana. Mercoledì 19 altra eccellenza in arrivo con la musica da camera del Giardino armonico diretto da Giovanni Antonini, mentre la serata del 26 alle 21 è targata Miles Davis con We want Miles del gruppo Nonou al Teatro Alighieri. Ospite d’onore del festival quest’anno, Nicola Piovani, che al Pavaglione di Lugo, il 28 giugno alle 21, rende omaggio a De André con La musica è pericolosa, mentre mezz’ora più tardi, nel chiostro della Biblioteca Classense, la voce di  Nektaria Karantzi  interpreta i canti greco-bizantini e sabato 29 il talento di Steward Copeland, percussionista ed ex batterista dei Police, che si esibisce  insieme ai giovani dell’Orchestra Cherubini.

IL DIRETTORE RICCARDO MUTI E JOHN MALKOVICH, VOCE RECITANTE, AL CONCERTO LE VIE DELL’AMICIZIA RAVENNA-KIEV NEL LUGLIO 2018 (PHOTO CREDITS SILVIA LELLI)

E in un’edizione dedicata al tema del viaggio, anche nella sua valenza visionaria, non poteva mancare Dante. Marco Martinelli ed Ermanna Montanari portano avanti il progetto mis en scene della  Divina Commedia, ispirandosi al teatro di massa di Majakovskij con la chiamata pubblica a rappresentare il Purgatorio. Ecco allora il corteo dei partecipanti che ogni giorno, dal 25 giugno al 14 luglio, sfila dalla tomba di Dante al giardino del Teatro Rasi, scelto dal regista come “luogo” per eccellenza  del Purgatorio, dell’attesa e della purificazione.

BEN HARPER (FOTO DAL WEB)

E ancora: Francesco De Gregori, Beppe Servillo, Goran Bregovic, l’Orchestre National de France, l’Hamburg Ballet e, dulcis in fundo, Ben Harper che, in tournee in Italia  dal 9 al 17 luglio fa tappa nella città bizantina il 9 al Pala De André, e un’altro omaggio ai Pink Floyd dei tempi di Syd Barrett il 12 all’Alighieri, con Nick Mason’s saucerful of secret. Mentre per Le vie dell’amicizia, il gemellaggio di quest’anno è con Atene, culla della civiltà occidentale, dove Riccardo Muti dirige  la Cherubini sulla nona sinfonia di Beethoven, con il finale inno alla gioia liberatorio che vuole trionfare contro le chiusure e le ottusità, i muri creati dall’ignoranza e dai fanatismi.

Info più dettagliate sul programma su www.ravennafestival.org

a cura di Anna Cavallo