Il primo luglio 1965, lo Stato Italiano introdusse il CAP, il Codice di avviamento postale, dando vita all’organizzazione delle spedizioni postali sul territorio nazionale. Il CAP è un codice a cinque cifre che all’origine, per semplicità era assegnato a province contigue. Sappiamo ora che l’organizzazione del Codice di avviamento postale è molto più ramificato nel territorio, esistono infatti anche più codici per una città.
La storia e l’introduzione del CAP
Con il boom economico degli anni ’50 e ’60, aumento la corrispondenza postale che nell’arco di un decennio passo da 3 miliardi di spedizioni a 5 miliardi. Un numero notevole, che evidentemente rallentò di molto il passaggio di smistamento e di spedizione. Proprio per questo motivo si cercò un modo per velocizzare e per organizzare questi meccanismi. L’introduzione del CAP, fu una rivoluzione per le Poste. Per agevolare, questo nuovo metodo lo Stato Italiano organizzò un concorso a premi per permettere agli Italiani di familiarizzare con il nuovo codice.
All’origine le cinque cifre che compongono il CAP, indicavano aree territoriali molto vaste. Furono, infatti, create aree territoriali, dette regioni postali, comprendenti province contigue. Successivamente con varie riforme i codici sono stati diversificati prima per Province, poi per Comuni. L’ultimo cambiamento risale ad Aprile del 2015. Le due parti che ora suddividono il Codice riguardano: le prime due cifre indicano l’appartenenza alla provincia, le restanti identificano il comune. Un metodo che nel corso del tempo si è evoluto e si è sempre più specializzato.
La Germania fu il primo paese al mondo ad introdurre un sistema di codice postale nel 1941, a seguirlo il Regno Unito, nel 1959, con la creazione dei postcodes. Gli Stati Uniti d’America nel 1963 e in Svizzera i numeri postali di avviamento (NPA) furono introdotti il 26 giugno 1964, l’anno successivo venne introdotto in Francia.
Federica Tocco
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