Si chiude anche la giornata odierna di questo particolare Mondiale in Russia, dove spesso viene premiato l’acume tattico della piccole squadre, brave a colmare il gap tecnico con le big grazie al lavoro e all’organizzazione. Se la Francia, pur soffrendo oltremodo, continua la propria corsa a punteggio pieno, si mette malissimo per l’Argentina di Sampaoli. Pari tra Danimarca e Australia.

DANIMARCA – AUSTRALIA 1-1

Alle ore 14 a Samara va in scena la prima gara di giornata, valida per il gruppo C del Mondiale. Sia Danimarca che Australia avevano discretamente impressionato nel corso della partita di esordio e anche oggi, tutto sommato, hanno mantenuto le premesse. I “Canguri” sono chiaramente una compagine non dotatissima dal punto di vista tecnico ma molto organizzati, equilibrati e corti tra i reparti. Preferiscono attendere l’avversario, coprire gli spazi per poi ripartire o sfruttare i calci piazzati. La Danimarca, invece, gioca un calcio più propositivo e frizzante, basato sulla buona qualità dei propri interpreti offensivi, che svariano molto e fraseggiano bene tra di loro. Nella prima parte di gara è proprio la filosofia danese ad avere la meglio e la squadra di Hareide si fa preferire decisamente, trovando anche il vantaggio dopo soli 7 minuti con la propria stella Eriksen. Il trequartista del Tottehnam, autentico cervello della squadra, è bravo e fortunato a raccogliere un pallone sporco in area e a battere Ryan con un gran bel destro al volo. Saltato il proprio piano iniziale, gli australiani faticano a riorganizzarsi e cambiare strategia e la Danimarca sembra padrona del campo e sfiora il raddoppio in un paio di situazioni. Tuttavia al 38′ l’arbitro ravvisa un fallo di mano di Poulsen, sul quale si potrebbe discutere all’infinito circa la volontarietà ma quel che conta è che è calcio di rigore. Così come con la Francia, dal dischetto va Jedinak, che spiazza Schmeichel e riporta la partita in parità.

Il pareggio dell’Australia, realizzato da Jedinak su calcio di rigore

La rete dà entusiasmo e convinzione all’Australia, che nella ripresa si fa anche preferire per lunghi tratti e sembra provarci con più veemenza. Ma la Danimarca non sta a guarda e sfiora il colpaccio con Sisto e Cornelius nel finale. A Samara termina 1-1 e tutto sommato è un risultato che tiene entrambe ancora in corsa ma che sorride maggiormente alla Danimarca, ora a quota 4 e che si potrà accontentare di un punto nell’ultima gara contro la Francia capolista.

FRANCIA – PERU’ 1-0

La seconda gara di giornata, sempre valida per il gruppo C, è una sorta di ultimo bivio per il Perù. I sudamericani non erano dispiaciuti contro la Danimarca e, oltre al rigore sbagliato da Cueva, avevano più volte sfiorato il pareggio, soprattutto dopo l’ingresso del bomber Guerrero, lasciato misteriosamente in panchina da Gareca. Oggi, invece, il tecnico argentino dà spazio al proprio centravanti nel tentativo di cercare il colpaccio contro i favoriti transalpini. Lo stesso Deschamps varia qualcosa rispetto alla prima partita, vinta ma senza assolutamente convincere. Così rispolvera due veterani come Matuidi e Giroud in luogo di Tolisso e Dembelè, inizialmente in panchina.

L’esultanza di Mbappè dopo la rete che ha deciso la partita

Però anche oggi, al di là della vittoria ottenuta grazie ad un gol in rapina di Mbappè, i francesi sono sembrati tutt’altro che irresistibili, con molte difficoltà nella manovra, scarsa concretezza e una condizione atletica migliorabile. Il Perù ci ha provato con tutte le sue forze e Lloris si è superato nel primo tempo su Guerrero quando il risultato era ancora di 0-0. Anche quando si è trovato sotto, il Perù ha sfiorato il pari con un grande tiro di Aquino che si è stampato sul palo. Fino al termine la squadra di Gareca ha creduto nel pareggio ma alla fine la Francia ha portato a casa 3 punti fondamentali per la classifica ma è ancora lontana dall’essere una squadra vera e i tanti talenti sembrano ancora un insieme di solisti e non un’entità unica.

CROAZIA – ARGENTINA 3-0

Soltanto se ci si ferma alle apparenze può essere considerata la sorpresa di giornata: infatti, da quello che è emerso in questi primi 180 minuti, la Croazia è molto più squadra dell’Argentina, molto più organizzata e molto più in grado di mettere i propri talenti nelle condizioni di incidere. Sampaoli, invece, è finora un disastro, per distacco l’allenatore che sta meno impressionando dell’intero Mondiale, per usare un eufemismo. Assurdo continuare imperterrito a fare esperimenti sulla pelle dei propri giocatori a distanza di mesi in cui ha cambiato continuamente modulo e interpreti senza mai trovare il bandolo della matassa. Lo sconclusionato 3-4-3 di giornata, con due terzini nella difesa a 3 e una totale assenza di gioco e di idee, è probabilmente il punto più basso raggiunto nella sua finora negativissima gestione. Davvero discutibile anche la scelta di scegliere Willy Caballero come sostituto dell’infortunato Romero e affidargli la maglia da titolare. Il secondo portiere del Chelsea è sembrato del tutto inadeguato per certi livelli e, dopo le incertezze palesate contro l’Islanda all’esordio, oggi si è reso suo malgrado vero protagonista in negativo regalando il gol del vantaggio a Rebic con un rilancio sbagliato.

Lionel Messi: il 10 argentino anche quest’oggi impalpabile

Lo stesso Messi, già molto negativo all’esordio, è sembrato ancora una volta il lontano parente del campione assoluto ammirato per anni e anni con la maglia del Barcellona, continuando a dimostrarsi poco decisivo con la maglia della propria Nazionale. La Croazia, forse troppo attendista nel corso del primo tempo, pur senza soffrire quasi per nulla, nella ripresa e, specialmente dopo il vantaggio, è sembrata totalmente padrona del campo e in grado di controllare senza affanni la reazione (quasi nulla) degli argentini. Inutile anche la scelta di chiudere la gara con 4 attaccanti, lasciando spazi invitanti per il contropiede croato dal quale sono nati molti pericoli, tra cui una clamorosa traversa. Splendido il raddoppio di Modric con un tiro fa fuori, col centrocampista del Real che ha stravinto la sfida a distanza tra numeri 10 con Messi.  Ad infierire ulteriormente è arrivata anche la rete di Rakitic, eccezionale anche lui nel corso della gara, su omaggio confezionato da Kovacic, sempre in contropiede: risultato pesante ma giusto. Ora la squadra di Sampaoli dovrà incrociare le dita domani e sperare in un pareggio tra Islanda e Nigeria per non doversi trovare già con un piede e mezzo fuori dal Mondiale mentre la Croazia sale a 6 punti ed è già agli ottavi.