
L’ 11 Maggio 330 Costantino rinomina la città di Bisanzio che diventa, da quel momento, Costantinopoli. Inoltre, la battezza anche nuova capitale dell’Impero romano d’Occidente: si conclude così un progetto di rinnovamento della città bizantina cominciato dall’Imperatore sei anni prima.
Da Bisanzio a Costantinopoli: la storia della città

La città di Bisanzio era stata fondata nel 667 a.C. sulla sponda europea del Bosforo da coloni Greci provenienti da Megara. Nel V secolo era stata occupata e distrutta dai Persiani e poi era passata di mano in mano, dagli spartani agli ateniesi.
Successivamente, durante il regno di Alessandro Magno, Bisanzio passò ai Macedoni e fino al 279 a.C. fu relativamente indipendente. Nel 197 a.C. l‘imperatore Settimio Severo la saccheggiò e ne distrusse le mura, in seguito decise di ricostruirla conformandola all’immagine delle altre colonie occidentali e duplicandone la cinta muraria. Nel 191 a.C. Roma la attrasse nella sua sfera d’influenza riconoscendola, tuttavia, città libera fino a che, nel 100 a. C. non venne inglobata nella Repubblica romana.
Nel 324 Costantino cominciò ad erigere la Nuova Roma che nel 330 venne rinominata Costantinopoli, ovvero la città di Costantino. La città divenne così capitale dell’Impero romano d’Oriente, anche detto Impero Bizantino. L’evento venne celebrato con una cerimonia in cui si alternarono sia riti cristiani che pagani, al fine di garantire la maggiore fortuna possibile alla città e ai suoi abitanti.
Perchè la Nuova Roma?
Così come la città eterna, anche Costantinopoli era costruita su sette colli e divisa in quattordici regioni, di cui dieci si trovavano all’interno delle mura. La posizione, inoltre, era alquanto strategica poichè la vecchia Bisanzio si trovava a metà tra l’Asia e l’Europa e aveva pertanto il controllo sulle rotte fra i due continenti. Pensiamo oggi alla Turchia, un vero e proprio Stato transcontinentale. Costantinopoli non era altro che l’odierna Istanbul.
Giorgia Lanciotti
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