12 maggio 113 d.C.: inaugurazione della Colonna Traiana a Roma

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Di Elisa Adamo

Oggi, 12 maggio, è una data significativa per la storia romana, in quanto nel lontano 113 d.C. venne inaugurata la celebre Colonna Traiana. È stata una vera e proprio novità nell’arte antica, diventando il punto di arrivo più all’avanguardia per il rilievo storico romano. L’obiettivo del monumento è quello di narrare le gesta compiute dall’esercito romano durante la prima e la seconda campagna militare condotta in Dacia. Nella Colonna Traiana si assiste, per la prima volta nell’arte romana, a un’espressione artistica autonoma in ogni suo aspetto, anche se culturalmente in continuazione con il florido passato.

La Colonna Traiana

Colonna Traiana
Colonna Traiana Ph Credits Wikipedia

La Colonna Traiana, realizzata dall’architetto Apollodoro da Damasco, sorge nei pressi del Foro Romano alle spalle della Basilica Ulpia, ed è alta quasi 40 metri. È stata eretta con lo scopo di glorificare e raccontare la conquista della Dacia, svoltasi dal 101 al 106, da parte dell’imperatore Traiano, basandosi probabilmente sui suoi perduti Commentarii. I momenti principali dell’evento sono incisi sulla colonna. Essa è la prima colonna coclide: ossia un monumento onorario decorato da un ornamento che vi si avvolge e che contiene una scala a chiocciola al suo interno, che consente di scalarla fino alla sua sommità.

La cella collocata alla base svolgeva nell’antica Roma la funzione di sepolcro per le ceneri dell’imperatore. Il fregio a rilievo della narrazione si dipana su una spirale lunga circa 200 metri. Nelle scene compaiono circa 2500 figure. Inizialmente sulla sommità è stata collocata una statua in bronzo di Traiano, successivamente sostituita per volontà del papa Sisto V da quella di San Pietro tutt’oggi visibile.

L’inaugurazione della Colonna Traiana

La Colonna Traiana è stata inaugurata a Roma il 12 maggio 113 d.C.. L’evento è stato riportato dai Fasti Ostienses, ritrovati in forma frammentaria ad Ostia Antica, che attestano la data precisa. La Colonna oltre a custodire le ceneri dell’imperatore, in passato svolgeva anche la funzione di offrire una vista panoramica e rimarcare l’altezza della sella collinare. Le scene raffigurate hanno lo scopo di testimoniare e lodare le celebri imprese di Traiano. Questo monumento, a differenza degli altri edifici del complesso traianeo che sono stati soggetti a rovina, è rimasto sempre in piedi per la sua importanza. Questo è dovuto molto probabilmente ad un documento del Senato del 1162 che sanciva che la colonna era una proprietà pubblica e in quanto tale non poteva essere danneggiata in alcun modo.

Molto probabilmente una chiesa di piccole dimensione, menzionata a partire dal 1032 insieme ad un oratorio, sorgeva ai piedi della colonna. In seguito per la venuta di Carlo V a Roma nel 1546, i romani hanno deciso di distruggerla. Durante il 500 hanno eliminato anche alcuni edifici privati nelle zone limitrofe alla Colonna. La Colonna Traiana ha rischiato addirittura di essere sottratta alla città romana durante gli anni dell’occupazione francese dal capo militare di Napoleone, che ha tentato di rimuoverla e spedirla in Francia. Il progetto, tuttavia, è naufragato a causa dei costi elevati di trasporto e degli impedimenti amministrativi pontifici. I francesi nel 1810 non potendo averla hanno deciso di erigere a Parigi, ad imitazione di quella Traiana, la Colonna Vendôme.

Descrizione del fregio

Il fregio istoriato di 200 metri si dipana intorno alla colonna per 23 volte, sul quale sono rappresentate 100-150 scene e compaiano circa 2500 figure. Il rilievo può essere suddiviso in 114 riquadri di uguale grandezza. Essi narrano gli episodi centrali della prima e seconda campagna dacica. Al centro campeggia la figura allegorica della dea Vittoria tra trofei mentre scrive le Res Gestae. Lo scopo è quello di fornire al pubblico una cronaca dei momenti salienti dell’espansione territoriale significativi politicamente, intervallate da scene di marcia, trasferimenti di truppe, costruzione degli accampamenti e delle infrastrutture. Rilevanti sono i dettagli che fornisco agli spettatori in modo chiaro informazioni sullo spazio e il tempo in cui si svolgono gli episodi raffigurati.

Infatti le ambientazioni delle scene sono caratteristiche e dettagliate: ci sono alberi, costruzioni e rocce. Per quanto riguarda l’aspetto temporale ci sono riferimenti anche alla stagione in cui si svolsero alcuni episodi della seconda campagna dell’ultima guerra come la scena della mietitura del grano che allude all’estate. L’imperatore Traiano appare 60 volte circa, ma il vero protagonista è il valore, la virtus dell’esercito romano raffigurato con un ritmo incalzante. Nelle scene convergono note festose, solenni, cerimoniali e drammatiche che si alternano lungo il rilievo della famosa colonna.

Insomma questo monumento per noi è un grande lascito storico dal valore inestimabile, sopravvissuto a guerre e calamità naturali che non l’hanno scalfita. Basta passeggiare per le strade della Capitale per vederla ergere in tutta la sua maestosità dinanzi ai nostri occhi lasciandoci senza fiato.

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Elisa Adamo