“1990”: nuovo singolo di Achille Lauro, un amore nostalgico per gli anni ’90

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Di Redazione Metropolitan

E’ uscita venerdì 25 ottobre la nuova canzone di Achille Lauro, il cantante “maledetto”, che dopo la sua hit “1969“, fa un viaggio nel tempo, arrivando improvvisamente al “1990“. E’ proprio questa data il titolo del nuovo singolo di Lauro.

1990″ è una canzone malinconica, rimpiange i tempi andati, la musica dance. Difatti Lauro introduce nel ritornello del suo singolo, il tormentone di Be My Lover dei La Bouche, firmato disco anni ’90. La canzone originale presenta all’archè un ritmo veloce e sfrenato mentre nella canzone “1990” perde questa peculiarità, acquisendo un ritmo più drammatico e “maledetto”.

Achille Lauro all’Atlantico , 4 ottobre 2019 Ph © : Valerio Sablone    

«Dal 1969 passiamo al 1990, stiamo viaggiando nelle epoche», ha affermato Lauro. Una cover che rimanda ad una Britney Spears negli anni d’oro della sua carriera. Disteso su delle lenzuola rosa, fra peluche ed impugnando un vecchio telefono.

Cover “1990”

Una traccia dell’album “1969“, che sicuramente si distingue dalle altre sue hit più rock e più folli come “Rolls Royce” o “Delinquente“. Siamo difronte ad una canzone nostalgica, da vero poète maudit della musica Italiana.

Una sorta di Baudelaire della musica contemporanea. Amori maledetti, nostalgia, racconti di vita, follia, rock. “1990” è un elogio agli anni della dance, degli Eiffel 65, del “Cioè”, oramai finiti ma mai dimenticati da un ragazzo come Lauro, figlio di quegli anni spensierati. Come afferma egli stesso:

Sono nato nel ’90. Ricordo che da bambino, e poi da adolescente, la musica che ascoltavo creava emozioni talmente forti da diventare oggi un ricordo a tratti malinconico. Erano gli anni delle boy band, la musica dance anni ‘90 dominava i dancefloor di tutto il mondo, con quel suo sound inconfondibile e quel suo spirito libero ed euforico, emblema di una giovinezza spensierata. Erano gli anni in cui sono comparsi i Daft Punk, Corona, gli Eiffel 65 e Gigi D’Agostino solo per citarne alcuni. Alla fine del 2017, dopo aver scritto “Rolls Royce” e quasi l’intero album “1969”, i ricordi d’infanzia e della mia adolescenza mi hanno portato alla mente le sonorità anni ‘90 e la musica dance

Giorgia Pampana