23/24 marzo, evento MANIFESTO al Monk di Roma: l’elettronica e l’avanguardia

Foto dell'autore

Di Rossella Papa

MANIFESTO: un sogno lucido fatto a testa in giù, un viaggio interstellare di luci e synth; al Monk di Roma, ieri sera, era facile smarrirsi e trovarsi in immagini dell’assurdo, con gli unici veicoli che hanno guidato l’intera sala, e quindi la musica elettronica, e quindi la luce.

Ph: Valerio Sablone

Un evento, MANIFESTO, che non delude mai. Alla sua terza edizione, anche questa volta regala viaggia emotivi agli amanti dell’elettronica. Se nell’edizione dell’anno scorso a prendersi la scena sono stati i caratteri tribali e futuristici, ieri sera la luce è stata una nuova avanguardia che ha dominato le nostre menti.

Ph: Valerio Sablone

Un gioco di ritmi elettronici su visioni di luci e ombre che magnetizzava i trip di chi si è goduto lo spettacolo.

Ph: Valerio Sablone

Alle 23:00 era già chiara l’atmosfera, quando Alessandro Cortini saliva sul Palco A, che dopo di lui ha mantenuto il ritmo del visionario con  il Laser Show di Nosaj Thing all’ 01.00. E mentre l’aria densa era ormai diventata una tela dipinta da danze mistiche di luci e scie, all’altro polo, sul palco B alle 22:00 un altro  release-party di Manifesto, Rhò, teneva alta l’intensità del Monk.

Non sono stati da meno anche Indian Wells e Bruno Belissimo che si sono susseguiti sul Palco B, fino a notte tarda. E’ presto fare tardi nelle notti elettroniche, quando l’unico tempo da seguire è quello del pezzo che ognuno di loro ha sciolto nei nostri sorsi di drink.

Ph: Valerio Sablone

MANIFESTO: un progetto nuovo e avanguardista, riunire sotto la bandiera della musica folkrolistica ed elettronica anche influenze internazionali. Un modo di aprire la scena romana ad un palco molto più grande. Non più solo l’indie romano o la techno industriale, ma una ricerca sofisticata per ascolti acuti.

E dove far esibire il nuovo se non al Monk, che non è  solo uno spazio ma anche un luogo, che non è solo un luogo ma anche un posto. Ed è una differenza sottile ed elegante, così come lo spirito di Manifesto. E quindi al Monk, che è un contenitore di idee,  la terza edizione dell’esperimento Manifesto ha mantenuto lo stesso stile con il quale è nato.

Ph: Valerio Sablone

E poi posso dire che tutta quella musica, alla fine, mi ha sedotto? Ci siete riusciti anche questa volta.

 

 

 

 

 

Rossella Papa