Oggi, 25 novembre 2022, ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un fenomeno che purtroppo è insito nella cronaca mondiale di ogni giorno, una pagina tristemente nota nel contesto italiano e che non accenna a diminuire.

A livello mondiale, ogni ora più di cinque donne e ragazze trovano la morte in famiglia, un femminicidio ogni dodici minuti.

Fonte, Onu

Il dramma del femminicidio in Italia, i numeri

Quella di oggi è una ricorrenza che, inevitabilmente, riporta alla memoria il tragico giorno in cui avvenne il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Parlando del caso italiano, secondo quanto si apprende dal report “Il pregiudizio e la violenza contro le donne, sono state 104 le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno in Italia e purtroppo occorre aggiungere che la violenza si manifesta in molteplici forme. Si ricordi Vera, accoltellata dall’ex da qualche giorno o Guglielmina, soffocata dal marito il 6 gennaio scorso – solo due delle vittime di questa atroce piaga che attanaglia senza sosta la società.

Proseguendo, sempre da quanto osservato dal report, sarebbero 88 i femminicidi avvenuti in ambito affettivo o familiare, dove in 52 casi il carnefice è proprio il partner o l’ex, che perpetra la violenza in particolar modo con coltelli o armi da fuoco, ma anche attraverso soffocamenti e percosse – questi i dati diffusi dal Viminale.

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: le manifestazioni in occasione del 25 novembre 2022

Sono centinaia gli eventi e le iniziative promosse per questa triste giornata, in molte città italiane sono affissi ad esempio i cartelloni della campagna “DOOH” per Pangea e al centro vi è la violenza domestica nelle sue diverse e numerose forme: psicologica, fisica, sessuale, ma anche economica. Spesso non si manifesta apertamente ma resta silenziosa e altre volte, per timore o per qualunque altra motivazione, viene purtroppo normalizzata. Si tratta di un tipo di violenza che attraversa tutte le culture, le etnie, le classi sociali, l’età, i livelli di reddito e di istruzione, per scagliarsi prepotentemente tra le mura domestiche, dove – tra lo squilibrio relazionale della coppia – ha la meglio il desiderio di controllo e di possesso da parte dell’uomo sulla donna.

Un’altra manifestazione importante è quella che si tiene a Bologna, ossia il Terraviva Film Festival, che dedica un’intera giornata al tema in collaborazione con DAMSLab dell’università Alma Mater, affrontando in questo caso il tema dal punto di vista della salute di genere, della difesa giuridica delle donne, degli stereotipi, delle sue declinazioni nel mondo del lavoro fino alla rappresentazione stessa della violenza.

A questo proposito, la responsabile Scientifica di DAMSLab, Roberta Paltrinieri, spiega:

“La violenza di genere è un fenomeno ampio che comprende anche le inique condizioni di partenza, le minori possibilità. Parleremo di vittime e di carnefici, ma anche di tutte le violenze”.

E ancora, parlando della discriminazione di genere nel mondo del lavoro, si sofferma sul contesto universitario, dichiarando che:

“Servono percorsi di consapevolezza al femminile, ma anche al maschile. Le giovani generazioni definite fluide hanno già una maggiore consapevolezza di genere”.

Basti pensare al fatto che, se i ricercatori sono equamente divisi per genere, solo il 25-30% delle donne sono professori ordinari.

Serena Pala

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