Via col Vento, un cult prima letterario e poi cinematografico. Il 30 Giugno 1936 viene pubblicato per la prima volta il grande affresco storico e romanzesco che vede prendere vita il personaggio intramontabile di Rossella O’Hara, la sedicenne dai capelli corvini e gli occhi verdi, figlia capricciosa del proprietario della piantagione Tara, in Georgia. Rossella è capricciosa e innamorata senza essere ricambiata del giovane Aschley Wilkes, il rampollo di una famiglia di proprietari terrieri, che resterà sempre fedele al suo amore per la moglie Melania Hamilton. Il cuore della storia è il rapporto tormentato tra Rossella e l’avventuriero Rhett Butler, follemente innamorato di lei.
Nelle 1104 pagine del libro, tutti i personaggi realizzano il loro arco evolutivo, a partire da Rossella che da giovane viziata si trasforma in una severa e tenace proprietaria terriera e in una madre affettuosa. Il suo più grande rimpianto sarà quello di aver riposto il suo amore sulla persona sbagliata. Nonostante la sua iniziale ritrosia si rende conto troppo tardi di aver sempre amato Rhett, che al contrario si disinnamora di lei, turbato dai troppi drammi che ostacolano le loro travagliate esistenze. Su l’avvincente triangolo amoroso si staglia l’ombra della guerra civile americana che porterà progressivamente all’abolizione della società schiavista.
L’adattamento cinematografico del romanzo è entrato nell’immaginario pop, chi non conosce a memoria l’ultima scena del film con la figura di Rossella stagliata su un tramonto rosso fuoco sulle note di Ennio Morricone? Il film, quattro ore e mezzo di durata, con la regia di Victor Fleming compare nelle sale nel 1939 e vince nove Oscar, grazie anche alle magistrali interpretazioni di Vivien Leigh nei panni della protagonista, di Clark Gable in quelli dell’audace Rhett Butler, di Leslie Howard in quelli del romantico Ashley Wilkes e di Hattie McDaniels in quelli della bambinaia Mami.
Margaret Mitchell, l’autrice di Via col vento
Ma qual è la storia di Margaret Mitchell?, autrice del più celebre romanzo americano di tutti i tempi, vincitore del premio Pulitzer nel 1937, tradotto in 37 lingue e con più di 30 milioni di copie vendute. L’8 novembre 1900 nasce ad Atlanta, è un’avida lettrice e segue con attenzione le vicende dell’esercito confederato americano. Nel 1906, ancora bambina, assiste alle sanguinose sommosse contro i neri nella sua città natale che ancora non si è rassegnata alla sconfitta. Rivela doti di scrittrice in erba: scrive testi per piccole recite e racconti emozionanti.
Nell’annuario del liceo in cui si diploma nel 1918 scrivono di lei: «Un’energica giovane donna. Aspetto: spavaldo; hobby: gli aviatori; espressione preferita: “accidenti!”». Durante i suoi studi in medicina, subisce la perdita del suo fidanzato Clifford Henry che morirà sul fronte nella Prima guerra mondiale. Prende parte ai primi movimenti femministi. Interrotti gli studi in medicina a causa della morte del padre, a ventidue anni inizia a collaborare con l’«Atlanta Journal Sunday Magazine», scrivendo recensioni, bozzetti, interviste a personaggi famosi, tra cui Rodolfo Valentino.
La stesura del romanzo
Quando intorno al 1925 una grave frattura alla caviglia la costringe a rimanere immobile per mesi, comincia a scrivere Via col Vento: un romanzo al quale lavora per tre anni. Il personaggio principale Scarlett O’Hara (Rossella nell’edizione italiana), riflette la personalità dell’autrice: ribelle, appassionata. Lo sfondo del romanzo è la Georgia, prima, durante e dopo la Guerra Civile. L’immenso lavoro termina nel 1929, ma l’autrice non intende farlo pubblicare e lo chiude in un cassetto: solo il marito e pochi amici ne sono a conoscenza.
Grazie al New Deal roosveltiano e al conseguente aumento delle vendite dei libri, il romanzo vede la luce il 30 giugno 1936, pubblicato dalla casa editrice Macmillan. In sole quattro settimane vende quasi 180.000 copie, in sei mesi un milione di copie. “Gone with the wind”, questo è il titolo, rimane in cima alla classifica dei bestseller per venti mesi consecutivi. Margaret Mitchell è nota per l’essere l’autrice di un solo, fortunatissimo libro, ma nel 1995 vengono ritrovati due taccuini manoscritti che contengono un racconto del 1916, “Lost Laysen”. Si tratta di una romantica avventura ambientata in un’isola del Sud Pacifico.
La sera dell’11 agosto 1949, un tassista fuori servizio, ubriaco, al volante della sua macchina privata, investe Margaret Mitchell, mentre era diretta al cinema con il marito. Stavano attraversando Peachtree Street, proprio quella Via dell’Albero di Pesco che ha un ruolo cruciale nel romanzo.
Margaret Mitchell muore il 16 agosto 1949.
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Eleonora Ceccarelli