Il costume smanicato che, assieme alle scarpette rosse, ha reso Dorothy Gale un personaggio iconico è stato ritrovato alla Catholic University of America. Regalato al reverendo Gilbert Hartke nel 1973 del vestito si erano perse le tracce fino all’anno scorso. Dopo quasi quarant’anni in una scatola di scarpe il costume di Judy Garland è stato ritrovato e verrà presto messo all’asta con la collezione “Bonhams Classic Hollywood: Film and Television”

Il costume ritrovato nel Dipartimento di Arti Drammatiche

Matt Ripa, insegnante di Teatro e scopritore del reperto, si è detto stupito del ritrovamento. Conosceva la storia secondo cui il vestito era stato donato alla facoltà negli anni ’70 ma dopo tutto questo tempo si era convinto che fosse una leggenda metropolitana. Ripa, durante la ristrutturazione di una parte dell’istituto, ha notato una borsa lasciata sopra le cassette della posta della facoltà, al suo interno una scatola di scarpe con il prezioso contenuto.

Dettaglio interno del costume di Judy Garland - Photo Credits: www.catholic.edu
Dettaglio interno del costume di Judy Garland – Photo Credits: www.catholic.edu

L’abito era stato donato dall’attrice Mercedes McCambridge agli studenti dell’Istituto come sprono a credere nelle proprie possibilità (tematica portante del Mago di Oz). Come sia entrata in possesso del costume non è chiaro ma sembra che all’epoca lei e Judy Garland fossero amiche.

L’eredità di Judy Garland

Dopo quasi un anno in cui il vestito è stato esposto al pubblico la facoltà ha deciso di metterlo all’asta.
Il costume infatti è uno dei quattro realizzati per il film, di questi sono due sono arrivati ad oggi completi della loro camicetta. La trattativa sarà gestita da Bonhams, che già nel 2015 aveva venduto l’altro completo di Dorothy per oltre 1,5 milioni di dollari.
La Catholic University of America ha dichiarato che il ricavato sarà utilizzato per potenziare il corso di Arti Drammatiche con nuovi progetti e, se come noi credete nell’importanza e nel romanticismo del teatro, la speranza è che da questa eredità possa nascere la prossima Judy Garland.

Riccardo Pasquini