Viviamo nell’era dello Small Ball e del tiro da 3 punti e senza un jumpshoot affidabile da dietro l’arco si fatica a trovare spazio in NBA. Eppure il record di triple segnate in una partita di playoff, quando si gioca davvero per vincere, risale a più di vent’anni fa.

La stagione dei Supersonics

Ad inizio anno i Seattle Supersonics fanno ritorno al Colosseo ribattezzata Kay Arena e la stagione si prospetta molto intrigante. Il roster è ricco di talento: Gary Payton e Shawn Kemp sono le stelle assolute ma insieme a loro c’è un supporting cast di altissimo livello con Schrempf, Perkins, McMillan e Hawkins. In panchina siede George Karl, coach da più di 1000 vittorie in NBA attualmente. Il record in stagione regolare è di 64 vittorie e 18 sconfitte e un inevitabile primo posto nella Western Conference. Kemp e Payton entrano di diritto nel secondo quintetto All-NBA e la squadra al primo turno elimina 3-1 (il primo turno era ancora al meglio delle 5) i Sacramento Kings.

Shawn Kemp e Gary Payton (photo crexits: Getty Images)

I bis-campioni Rockets

Houston ha sfuttato pienamente l’assenza di Jordan per conquistare due titoli consecutivi. La squadra però è in calo e a causa di qualche infortunio di troppo arriva solamente quinta dopo aver vinto 46 partite trascinati da Hakeem Olajuwon, Clyde Drexler e Robert Horry. In realtà l’anno precedente i Rockets si erano qualificati solamente sesti e sono riusciti ugualmente a vincere il titolo, impresa mai riuscita da nessun’altra squadra nella storia dell’NBA fino ad oggi, così sperano di ripetere il miracolo dell’anno precendente. Al primo turno incontrano i Los Angeles Lakers, nell’anno del ritorno di Magic Johnson, e compiono quello che in gergo viene definito upset, superandoli per 3-1. Al secondo turno devono affrontare la squadra più forte della Western: Seattle.

Hakeem Olajuwon con la maglia dei Rockets (photo credits: Bill Baptist/NBAE via Getty Images)

L’iconica partita

Gara 1 è a senso unico, Olajuwon gioca una delle peggiori prestazioni della sua carriera (6 punti 4 rimbalzi) e Houston soccombe 108-75 sotto i colpi di Payton, Kemp e Sam Perkins. I Rockets vogliono rialzarsi e si ricordano di essere i campioni del mondo. Olajuwon risponde con 17 punti 16 rimbalzi e 4 stoppate, Draxler e Horry segnano di tutto ma a Seattle i Sonics non intendono perdere. Così la seconda partita della serie si trasforma in una “sfida tra cecchini”. Segnano 20 triple di squadra per rispondere alle 13 di Houston con una percentuale del 74%. 33 triple in totale. La panchina produce 36 punti segnando solo triple, di cui un memorabile 5/5 di Nate McMillan, attuale coach degli Indiana Pacers. Il risultato finale sarà 108-105 in favore dei padroni di casa che si aggiudicheranno anche entrambe le partite a Houston e arriveranno fino alle Finals dove sbatteranno sul muro Bulls. Ma la gara 2 delle semifinali rimarrà nella storia per molto tempo, anche oggi che l’NBA è dominata dal tiro da 3 punti.

Lorenzo Mundi

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