Nessuno di loro ha menzionato il nome dell’attuale presidente, ma due dei suoi predecessori, Barack Obama e George W. Bush, hanno criticato le sue politiche di divisione.

In due dichiarazioni apparentemente non correlate, Bush e Obama hanno denunciato “antichi odi” di cui e’ ormai impregnata la popolazione americana e che dovrebbero appartenere al passato. Pur omettendo il nome dell’attuale presidente, non vi sono dubbi sul vero scopo delle loro apparizioni.

Obama, tornato in pista a sostegno dei democratici per la carica di governatore nel New Jersey e Virginia, si esprime dopo una lunga assenza dalla scena pubblica. Terminata la difesa della sua assistenza sanitaria, ha dichiarato:

“Dobbiamo evitare la stessa vecchia politica di divisione che abbiamo visto tante altre volte e che risale a secoli fa […] È il XXI secolo, non il XIX secolo. Dai!”

Anche Bush, ultimo repubblicano alla Casa Bianca prima di Donald Trump, si unisce al coro in una seconda dichiarazione. Difende l’immigrazione e il libero scambio e denuncia inoltre il recente nazionalismo.

“Abbiamo visto il nazionalismo distorto nel nativismo, dimenticato il dinamismo che l’immigrazione ha sempre portato in America […] Abbiamo visto il ritorno dei sentimenti isolazionisti, dimenticando che la sicurezza americana è direttamente minacciata dal caos e dalla disperazione di luoghi lontani “.

 

 

Il buon senso ha suggerito ad entrambi gli ex-presidenti un approccio indiretto che omettesse un’esplicita denuncia contro Trump e la sua amministrazione. Tuttavia scatta l’allarme nel momento in cui i due tornano contemporaneante sulla scena americana dopo un lungo silenzio politico, coincidenze? La loro eloquenza e’ forse segnale che alcuni principi democratici sono oggi in pericolo, come suggerisce Antony J. Blinken, vice segretario di stato di Obama. Bush ha tra l’altro dichiarato: “Sappiamo che quando si perdono di vista i nostri ideali, non è il faillmento della democrazia; è il fallimento di coloro che sono incaricati di preservare e proteggere la democrazia “.