Cyber security, record di attacchi nel 2017 in Italia

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Di Redazione Metropolitan

Sono 1006 gli attacchi condotti dagli hacker contro le cosiddette strutture sensibili nel 2017. Un altro dato preoccupante sono le 28.522 segnalazioni di violazione inviate dal Cnaipic – il Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche – ai gestori di servizi essenziali. La cyber security sembra essere sempre di più la sfida del futuro, gli attacchi in Italia sono solo una piccola goccia nel mare della “guerra” che tutte le intelligence mondiali stanno combattendo per difendere i dati sensibili.

Roberto Baldoni (Foto dal web)

Per combattere i cyber attacchi, il governo ha nominato Roberto Baldoni come nuovo vicedirettore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis) con delega alla cyber security. Professore ordinario di Sistemi distribuiti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione e direttore del Centro di ricerca in Cyber intelligence dell’Università degli studi Sapienza di Roma, il profilo di Baldoni sembra essere di primo livello. La nomina del Professore è opera del governo Gentiloni che ha trasferito la responsabilità del Nucleo per la Sicurezza Cibernetica da Palazzo Chigi al DIS. Scongiurando tra le altre cose il rischio che una responsabilità tanto grande ricadesse per l’ennesima volta agli amici degli amici. L’amico era Matteo Renzi e l’amico dell’amico era Marco Carrai.

Nell’immaginario collettivo viziato dai film o dai romanzi di spionaggio, un Cyber attacco coinvolge necessariamente un arma nucleare in possesso di un qualche dittatore che minaccia il “mondo libero”. La realtà è ben più brutale, gli hacker colpiscono il più delle volte al portafoglio delle loro vittime con un tipo di attacco “semplice” quanto efficace, il DDoS (Distributed Denial of Service). Non è eccessivamente complesso come attacco, eppure è il più usato e funziona così: immaginiamoci un sito dove mille utenti possono accedere contemporaneamente, se vengono mandate nello stesso istante centomila richieste, il sistema andrà ovviamente in tilt. Questo attacco non compromette i dati ne tantomeno comporta un furto degli stessi ma crea (applicato su larga scala) un danno economico oltre che di immagine. Con il DDoS sono stati attaccati ad esempio la TAP e il Movimento 5 Stelle. Gli attacchi possono essere molteplici, rivolti a tutte le tipologie di strutture e il profilo dei “Cyber-criminali” molto diversificato, le azioni possono essere compiute da intelligence di stai sovrani, da Anonymus o da un privato cittadino particolarmente dotato. Insomma, come se non bastasse la minaccia di Pyonjang, i deliri di Trump o l’eventualità di Salvini a Palazzo Chigi, si apre un altro fronte, non fisico ma digitale ma con conseguenze che si ripercuotono nel mondo reale, quello oltre il nostro Desktop.