Rapito il 16 Marzo dalle Brigate Rosse, il presidente Aldo Moro fu assassinato 55 giorni dopo. Difficile dimenticare la telefonata attraverso cui fu annunciato, proprio il 9 maggio, che il cadavere dello statista si trovava in via Caetani, all’interno di una Renault rossa, parcheggiata tra il civico 32 e il 33. Oggi, 75° giorno di guerra in Ucraina, tra bombardamenti, devastazione, cenere e ancora morte, la violenza è ancora protagonista indiscussa.
La testimonianza di Rolando Fava sull’assassinio di Aldo Moro
Oggi 9 maggio, durante il 44° anniversario della morte di Aldo Moro, le parole di Rolando Fava, uno dei fotografi storici dell’Ansa che scattò la famosa foto del ritrovamento del corpo, riecheggiano mentre si lotta ormai da mesi per la pace.
Alle 13 ero in piazza Venezia, libero da impegni professionali, e mi accingevo a tornare a casa. C’era un traffico eccezionale. Mi informai su cosa stesse succedendo: era stata segnalata in via Caetani un’auto con una bomba […] La strada era stata subito chiusa da entrambi i lati dalle forze dell’ordine. In realtà, c’era già stata la rivendicazione delle Br e a Via Caetani erano arrivati Cossiga, Colombo, Gonella. Mi colpì subito il silenzio irreale. Ma io non avevo alcuna idea che potesse trattarsi di Moro, quando entrai in Palazzo Caetani (e ho potuto farlo solo passando da una entrata secondaria che conoscevo, sul retro) e ho chiesto al portiere il favore di affacciarmi da una finestrella un metro per un metro del suo appartamento, al piano rialzato. Da lì ho scattato le immagini degli artificieri che aprivano prima il cofano anteriore, poi il portabagagli. Solo allora qualcuno ha levato la coperta e ho visto Aldo Moro in quella posizione un po’ innaturale, credevo ancora che fosse drogato, che dormisse… ma è stato per poco, subito la strada si è riempita del dolore di tutti.
Lara Luciano