Out il trailer di Pose, nuovo musical dance di Ryan Murphy (creatore di Glee ed American Horror Story). Tra piume, glitter e voguing, lo show ci trasporta nei club gay della New York anni ’80.
https://www.youtube.com/watch?v=OYE-2MN3-0o
Quartiere di Harlem, 1986. Gay afroamericani, ispanici e donne transgender si riuniscono nelle Ballroom, locali emblema della cultura underground newyorkese. Molto più che discoteche gay, questi club erano gli unici spazi sicuri dove esprimere se stessi. Celebrare la propria identità. E’ qui che si sviluppa il rito delle Ball. Vere e proprie competizioni, le Ball diventano il momento più atteso dell’anno: ci si sfida a colpi di stiletto, sfilate in passerella e gare di ballo. Il premio? La fama. I vincitori non portano solo a casa un trofeo, ma diventano leggendari nell’ambiente queer. Come tutti, inseguono il sogno di essere delle star.
I partecipanti alle Ball si dividono in case, le House, ognuna “governata” da una madre o padre. La prima a nascere è la House of LaBeija, seguita da Extravaganza, Pendavis, Ninja, Dupree e tante altre. Come case di Harry Potter un po’ più queer, le House si sfidano ed ognuno cerca di portare onore alla propria. Ma non si tratta solo di competizione. Una House è una vera famiglia: ognuno si prende cura dell’altro; i rapporti sono veri, solidi, reali. La maggior parte di quei ragazzi è stata cacciata di casa, costretta a prostituirsi. Ogni giorno deve lottare contro il pregiudizio, il razzismo, gli abusi, la povertà e la diffusione del virus HIV. Nelle House trovano un rifugio: c’è solidarietà, rispetto, amore.
Murphy ci vuole svelare i segreti di questo ambiente, i suoi drammi e le sue star. Ad essere onesti, il progetto non è originalissimo. Dal trailer è chiaro il riferimento a Paris is Burning, docufilm sulle vite di Pepper LaBeija, Venus Extravaganza, Will Ninja e le altre dive delle Ballroom. Consiglio spassionato: guardatelo. Vi aprirà le porte di un mondo nascosto e stravagante, tragico ed eccentrico. Le Ball hanno rivoluzionato il mondo della moda, della musica, hanno creato un linguaggio: chi ha visto anche un solo episodio di Ru Paul’s Drag Race sa di che parlo. Ma non si limitano all’ambiente LGBT. Un esempio? Madonna. Il suo famosissimo singolo degli anni ’90, Vogue, prende spunto da un ballo nato nei club gay del decennio precedente, il vogueing. La Regina del Pop infatti ha portato nei suoi tour gran parte dei ballerini delle Ball, coronando i loro sogni.
Sarò di parte, perché ormai appassionata alla cultura underground, ma Pose mi intriga. Il fatto che sia un musical dance mi convince ancora di più. Voglio l’eccesso, l’esagerazione, la provocazione, voglio un qualcosa fuori da ogni schema. L’obbiettivo è davvero alto, e spero che Murphy ne sia all’altezza. C’è un buon presagio però: Pose ha già fatto la storia. Ha battuto infatti ogni record per il numero di attori trans coinvolti in una serie tv. Bel lavoro.