L’inverno arriva anche in questo titolo, e porta pericoli che nessuno è in grado di immaginare.

Questo è solo una delle caratteristiche del titolo, la grafica mozzafiato disegnata a mano. (foto del web)

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Uscito nel Gennaio del 2014, questa vera e propria opera videoludica fece parlare di se già durante l’annuncio della sua creazione. Gli sviluppatori Alex Thomas, Arnie Jorgensen e John Watson, precedentemente al soldo di Bioware, decisero di abbandonare i loro posti per creare un titolo che potesse piacere in principalmente a loro stessi.

Una volta deciso il progetto, decisero di pubblicarlo sulla nota piattaforma Kickstarter, dove ricevette ben 100.000 dollari durante il primo giorno, e un totale di 724.000 dollari per finanziare interamente il progetto.

Quello che ha colpito tutti quelli interessati al titolo è stato subito lo stile, un GDR a turni ambientato in un mondo fantasy a tema ed epoca vichingo, ma sopratutto la grafica, interamente disegnata a mano, dai personaggi, agli sfondi e persino le animazioni. A lavoro finito quindi si è potuto ammirare il capolavoro in tutto il suo splendore, e con l’uscita del terzo capitolo il 26 luglio 2018, è bene rispolverare il titolo da dove tutto è iniziato.

L’accampamento permette di far riposare gli eroi, di allenarli e di gestire inventario e punti esperienza (foto dal web)

La storia si snoda attraverso 100 giorni, e parla della lotta per la sopravvivenza delle tre razze presenti: i classici Umani, i Varl, incroci tra uomini e animali con fattezze umane ma giganteschi, con corna sul capo e molto longevi, creati da una delle divinità del pantheon, e i Distruttori, creature simili a golem creati dal un secondo dio per unire i primi due popoli che erano da sempre in guerra tra loro.

Il protagonista, l’umano Rook, dovrà far fronte alla nuova invasione dei Distruttori, che in passato erano stati sconfitti e banditi, per salvare sua figlia Alette e il suo villaggio, peregrinando in un mondo in cui il Sole non tramonta mai dopo che gli dei sono misteriosamente scomparsi.

The Banner Saga è un titolo coinvolgente e che regala molte emozioni quindi, con una narrazione degna delle opere fantasy che ognuno di noi ha letto e ricorda, capace di trasportare il giocare sin dai primi scenari, grazie anche agli eventi casuali che colpiranno il protagonista lungo le 12 ore di gioco, e con una storia solida, raccontata in modo sapiente e che ci spingerà a voler finire tutto di un fiato, complice anche l’impossibilità di salvare a piacimento.

 

Il combattimento a turni su griglia permette di tenere tutto sotto controllo in ogni istante (foto dal web)

L’impatto visivo lascia senza parole, con una definizione e una cura per ogni particolare, che va dalla realizzazione dei personaggi al paesaggio, che rendono tutto il più immersivo possibile, con un impatto visivo come pochi mai visti in questi ultimi anni. Per ultimo si deve menzionare il comparto audio, con musiche e colonna sonora ad opera di orchestre e voci creati da Austin Wintory, vincitore al BAFTA e al VGA 2012 per i suoi lavori nel famoso Journey e nominato ai Grammy Awards.

In definitiva possiamo dire che è un diamante del mondo videoludico, con gli sforzi del team Stoic Studio che riflettono su ogni aspetto, e che quindi sanno come tenere incollati tutti quelli che vorranno godersi questa opera che rimarrà impressa a tutti gli amanti del genere.

Mauro Nicastro