L’istituzione fondata nel 1818 conservava le più antiche e importanti collezioni del Brasile con oltre venti milioni di pezzi di valore.
Domenica intorno alle 19:30 ora locale, un enorme incendio ha devastato il Museo Nazionale di Rio de Janeiro, uno dei più antichi musei del Brasile. Il rogo non ha causato vittime e l’incidente – di origine sconosciuta – è cominciato mentre il museo era chiuso al pubblico.
Fondato circa 200 anni fa, il Museo ospita reperti provenienti dall’Egitto, opere d’arte greche e romane e alcuni dei primi fossili trovati in Brasile.
Ancora non sono chiare le cause del rogo. Le operazioni dei Vigili del fuoco sono ancora in corso, e si teme che la collezione sia stata distrutta dalle fiamme.
Il Presidente Michel Temer ha commentato così l’accaduto: “Oggi è un giorno triste per tutti i brasiliani. Duecento anni di lavoro, ricerca e conoscenza sono andati perduti”, ed ha parlato di perdite incalcolabili.
Uno dei vice direttori del Museo, Luiz Duarte, ha accusato il governo per i grossi tagli ai finanziamenti,che da anni chiedeva maggiori risorse anche per operazioni di ristrutturazione e adeguamento alle regole sulla sicurezza.
Il capo dei vigili del fuoco, Roberto Robaday, ha spiegato che le operazioni per spegnere le fiamme sono state complicate dal fatto che due idranti non funzionavano: l’acqua è stata portata con le autocisterne, ma le operazioni sono state spesso interrotte per permetterne l’approvvigionamento.
I vigili del fuoco hanno inoltre spiegato che l’incendio é stato favorito dal fatto che l’edificio fosse costruito con materiali infiammabili; intorno alle due di notte il grosso delle fiamme era spento,ma l’edificio centrale del Museo era già andato completamente distrutto.
Non è invece bruciato un edificio adiacente usato per conservare parte della collezione.
Secondo il sito web del Museo migliaia di oggetti relativi alla storia del Brasile e di altri paesi appartengono alla Università Federale di Rio de Janeiro e molte delle collezioni esposte erano appartenute a membri della famiglia reale.
Il tesoro più importante ospitato dal Museo Nazionale è lo scheletro più antico trovato in America Latina, risalente a circa 12000 anni fa, di una donna ribattezzata Luzia. Rinvenuti nel 1974 a Lagoa Santa, i resti ossei appartengono ad una donna morta intorno all’età di 20-25 anni e che fu una delle prime abitanti del Brasile.
Nelle vetrine del Museo erano esposti il cranio di Luzia e una ricostituzione del suo volto che rivelava tratti somatici simili ai neri africani e agli aborigeni australiani.
A suo tempo la scoperta dello scheletro di Luzia spinse gli studiosi a porre il reperto tra i maggiori tesori archeologici brasiliani.
Francesca Ricciuti