Il Tap, il gasdotto che collegherà il Mar Caspio con la provincia di Lecce, non verrà fermato.
Il Tap verrà completato con approdo a Meledugno, in provincia di Lecce. Non sono emersi profili di illegittimità dall’esame effettuato dal Ministero dell’Ambiente.
La valutazione del ministro Costa
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha trasmesso al premier Giuseppe Conte le valutazioni di legittimità svolte dal Ministero. Non sono emersi profili di illegittimità sul Tap. Quindi non ci sono ostacoli alla realizzazione dell’opera. Il ministro ha tenuto comunque a sottolineare che tale giudizio esula dal suo “pensiero personale” e dal “convincimento politico, se il Tap sia giusto o no”.
La conferma del premier Conte
Spiega Conte: “Abbiamo effettuato un’analisi costi-benefici e abbiamo dialogato con il territorio. Gli accordi chiusi in passato ci conducono a una strada senza via di uscita. Interrompere la realizzazione dell’opera comporterebbe costi insostenibili”. “Sul gasdotto – aggiunge Conte – “non abbiamo lasciato nulla di intentato. Prometto un’attenzione speciale alle comunità locali perché meritano tutto il sostegno da parte del Governo”.
Il vicepremier Di Maio interviene
“Abbiamo fatto un’istruttoria per due mesi, abbiamo verificato tutti gli aspetti di quell’opera e ci sono fino a venti miliardi di euro di penali da pagare. È questo il problema” ha spiegato poi il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio. E aggiunge: “Ma questo non vuol dire che abbasseremo la guardia, noi staremo attentissimi a quello che succederà con il Tap. C’è addirittura una parte del cantiere sequestrato dalla Procura. Non si faranno sconti a nessuno”.
La soddisfazione di Salvini
Dalla Lega Matteo Salvini si è detto molto contento della decisione assunta dal governo. “Avere l’energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale. Quindi, avanti coi lavori” afferma il ministro dell’Interno.
La comunicazione del premier ai sindaci pugliesi ha suscitato non pochi malumori.
Il malcontento del sindaco di Meledugno
“Non abbiano chiesto a Conte o alla ministra salentina Barbara Lezzi – dice il sindaco di Melendugno, Marco Potì – di essere i dottori dei nostri dolori. Conte con questo atteggiamento avalla quella che sarà una follia ingegneristica e la distruzione di un intero territorio. Nel Salento se lo ricorderanno bene”. “Sono ancora più deluso dalle dichiarazioni di Conte” replica il sindaco.
La rabbia dei No-Tap
“Una perdita di tempo, una presa in giro per calmare gli animi” dice Gianluca Maggiore, leader del movimento No-Tap. “E’ chiaro che la nostra battaglia continuerà. Tutti i portavoce locali del M5S che hanno fatto campagna elettorale qui e che sono diventati addirittura ministri grazie ai voti del popolo del movimento No-Tap, si devono dimettere adesso“.
La reazione delle opposizioni
Dure le reazioni politiche dell’opposizione. Per Mara Carfagna, Forza Italia, si tratta di una “gigantesca presa in giro”. Anna Maria Bernini conferma: “Ora il governo non ha più scuse”. Maria Stella Gelmini accusa: “Il M5S sapeva di non poter bloccare il gasdotto, ma in Puglia ha fatto la campagna elettorale gridando NoTap, prendendo in giro i cittadini”.
Dall’altra parte Carlo Calenda, Pd, ironizza: “Il Tap è Ilva 2 la vendetta”. Il segretario di Sel, Nicola Fratoianni, attacca: “Questo è il governo delle promesse elettorali mancate e della Lega”.
Patrizia Cicconi