Berlino, capitale della Germania, è una fenice rinata sotto le macerie del Muro, che ancora la attraversa per brevi tratti. Berlino è crocevia di culture che si dilungano nei lunghi vialoni che la intersecano. Una città che abbiamo vissuto per tre giorni e vi racconteremo a modo nostro. Risveglio berlinese. Nel weekend era prevista la neve ma il meteo ci ha graziato con una leggera pioggerella che non impedisce la voglia e la nostra curiosità di conoscere la città.
Il nostro tour parte da East Side Gallery (fermata Metro Ostbanhof) ovvero il museo a cielo aperto offerto dai murales che ripercorrono il chilometro e mezzo del Muro Di Berlino (Berlin Mauer, ndr) rimasto in piedi. La parte che è stata dipinta è quella del versante est, come si può facilmente notare arrivati all’inizio dell’East Side
East Side Gallery
Dalla parte ovest, quella che si affaccia sulle rive dello Sprea, il muro è semigrezzo, scritte a parte che contengono i segni del tempo. Ci si imbatte nei murales più conosciuti come quelli del bacio tra Leonid Brezhnev e Erich Honeckere , e della Trabant che quel 9 novembre 1989 ha creato una breccia sul Muro ed ha cambiato la storia. L’aria è un pungente ed a tratti può diventare fastidiosa.
Un rimedio? Il Gluhwein (vin brulè, ndr) che si può acquistare nei tantissimi chioschetti per le strade berlinesi. Un bicchiere costa tra i 2,50 ed i 3,5 euro. Da provare anche la versione corretta Rum o Amaretto. Sorseggiando il nostro bicchiere caldo, oltrepassiamo l’Oberbambrucke , simbolo dell’unificazione tedesca, ponte che unisce Kreuzberg a Friedrichshain e che fu un passaggio pedonale tra Berlino Est e Berlino Ovest.
Potsdamer Platz: il futuro di Berlino
La morsa della fame si fa sentire e quindi diventa necessario un break per assaporare il re dello street food : il currywurst. Piatto tipico della cucina della capitale che si trova nel fast food più cheap che nel locale di Mitte (quartiere del centro città) accompagnato da una buona birra. Percorrendo sempre la U1 dalla Porta Di Brandeburgo, superato il Memoriale degli Ebrei, ci aspetta una nuova direzione: Potsdamer Platz.
Dal post industriale passiamo al moderno con questo complesso architettonico costruito tra la fine degli anni 90 e l’inizio dei Duemila che si erige a colosso moderno con le sue costruzioni tra le quali spiccano il Sony Center e la Panoramakpunt , alla quale si accede con l’ascensore più veloce d’Europa. Una curiosità: dopo la caduta del Muro, Roger Waters tenne un concerto (The Wall ndr) per celebrare la fine della scissione Repubblica Federale Tedesca–Germania Ovest al quale parteciparono diverse star della musica.
Checkpoint Charlie e il Museo Ebraico
Ancora affacinanti da Potsdamer, continuiamo la nostra passeggiata verso un altro importante tassello: Checkpoint Charlie punto al confine tra le due zone est ed ovest che permetteva il transito di forze armate e turisti. Si trova nell’incrocio tra Friedrichstraße e Zimmerstraße , confine tra i quartieri Mitte e Kreuzberg. Troverete una ricostruzione della famosa cabina di controllo con tanto di finti soldati in divisa d’epoca pronti a fare un selfie con voi!
A pochi passi da Checkpoint Charlie, bisogna fare un’altra sosta per il Museo Del Muro nel quale troverete un sommergibile dell’epoca ed una mostra fotografica. Camminando per 20 minuti circa, ultima tappa di questa giornata è il Museo Ebraico. Un labirinto che riproduce un grande zigzag in un ambiente totalmente bianco, nel quale sulle pareti troviamo delle teche su sfondo nero.
Cimeli rubati agli ebrei perseguitati ( e restituite dopo anni tramite avvocati che si occuparono di tantissime pratiche a rigurardo) accompagnati di didascalia sulla storia della famiglia di provenienza. Una menzione speciale per l’Installazione Shalechet – Foglie Cadute, che ripropone diecimila volti in acciaio depositati sul pavimento che riproducono le vittime della Shoah . Camminando su queste lastre metalliche che stridono è impossibile rimanere inermi.
Berlino, non solo crauti
Il museo riserva un’area chill dedicata agli ebrei famosi, alla loro storia raccontata in immagini (bellissimo il confronto tra le due foto di una coppia scattata negli anni 40 e poi ai giorni nostri) e curiosità. La nostra visita volge al termine ed è ora di cenare. Non lontano da Alexander Platz punto di riferimento vista la grande quantità di ristoranti nel circondario, si trova Sophieneck, locale al quale avevamo mirato tra quelli da provare nella lista stilata prima della partenza.
Il sabato sera berlinese prevede l’assaggio della zuppa, e del gammon steak, ovvero fette di prosciutto accompagnate dagli immancabili crauti e patate. La birra in abbinamento? Berliner Pilsner, un grande classico della capitale tedesca!