Sono trascorsi 84 anni…

Ah no, sono solo 13. Scusate, la rifaccio.
“Sono trascorsi 13 anni… e ancora sento la frase ‘esce il prossimo anno’; quel gameplay non era mai stato usato; nessuno aveva mai esplorato fra quei mondi… Kingdom Hearts 3 era chiamato: “il gioco dei sogni”; e lo era …lo era davvero!

Bene, dopo questa introduzione pietosa ma doverosa, passiamo all’articolo.
Finalmente, dopo secoli di attese, rinvii, troll del caro Nomura, fuga di copie e spoiler ce l’abbiamo fatta.
Il tanto atteso 29 gennaio è arrivato e finalmente possiamo stringere tra le mani la nostra agognata e meritata copia di Kingdom Hearts 3.

(Foto dal web)

Nell’esatto momento in cui il commesso/corriere ce l’ha consegnata fra le mani, il mondo si è fermato, una luce abbagliante si accesa su di noi e abbiamo sentito il coro degli angeli.
“Ma davvero lo sto tenendo in mano?” molti avranno pensato. E quando abbiamo avviato il gioco e visto l’intro per la prima volta, è scappata anche qualche lacrimuccia. Ma adesso, viene la parte più bella: GODERSI IL GIOCO!

La regola del nerd numero 2 dice: “Se inizi a giocare alle 10 e 3 minuti dopo sono le 3 e mezza, vuol dire che il gioco è straordinario.”
Beh, sicuramente Kingdom Hearts 3 la rispetta. Ci sono così tante cose da fare, luoghi da esplorare, battaglie da provare, che il tempo vola. Cosa che probabilmente non accadeva con altri giochi della saga (Dream Drop Distance, per esempio).

Ma passiamo ad esaminare tutte le novità del gioco e come invece sono state inserite e migliorate altre cose.

IL GIOCO

Per ovvi motivi, non ci concentreremo sulla trama per adesso; basta spoiler!
Sicuramente la prima cosa che mi sento di consigliarvi è, nel caso in cui foste esperti giocatori, di iniziarlo assolutamente in modalità ESPERTO.
La modalità STANDARD va bene per un principiante, ma se siete dei veterani persino la modalità esperto vi sembrerà facile a causa di alcune meccaniche di combattimento come le Attrazioni e le Grandi Magie. Forse questa è l’unica pecca incontrata finora.

La grafica come previsto, non ci ha lasciato delusi. Sicuramente può esserci qualche calo di frame ogni tanto, ma niente di insopportabile.
Gli scenari sono da sogno, esplorarli è una vera gioia per gli occhi.

(Foto dal web)

Anche il gameplay con l’Unreal Engine risulta fluido e scorrevole, molto più di Birth by Sleep 0.2 , primo capitolo della saga ad avvalersi di questa nuova tecnologia.
Lo stile di combattimento è, in linea generale, molto simile a quello di Kingdom Hearts 2.
Tuttavia, sappiamo che Nomura ama stupire, per cui la vera innovazione qui è data dalle sopracitate Attrazioni, ovvero dei comandi che generano un attacco combinato con Paperino e Pippo tramite un’attrazione dei parchi Disney. Scenografica e spettacolare, può essere molto utile per sconfiggere i nemici ma attenzione, bisogna imparare ad usarle bene e nelle circostanze giuste, altrimenti fanno solo sprecare tempo.
Sicuramente più versatili, sono le Fusioni, ovvero stili di combattimento molto simili a quelli usati da Terra, Ventus e Aqua, tramite le quali il Keyblade può essere “customizzato” in base al Keyholder scelto, diventando ora un martello, ora una balestra: ci si può davvero sbizzarrire! Inoltre i nuovi vestiti di Sora cambieranno in base alla Fusione.
Questo forse è l’ausilio più utile in battaglia.

(Foto dal web)

Per quanto riguarda il menù , ritroviamo il solito layout adottato per i precedenti capitoli, tuttavia ha un’impostazione piuttosto minimal, in alcuni punti forse un po’ troppo fredda, ma comunque abbastanza intuitiva, pulita e veloce.

Alzi la mano chi ha provato nostalgia per il vecchio menù in cui i personaggi camminavano! (Foto dal web)

Un’altro miglioramento è stato apportato all’aspetto gummiship: carino, ma alle lunghe noioso in Kingdom Hearts 1, esasperante e poco funzionale in Kingdom Hearts 2, mentre adesso è molto più interessante e soprattutto utile. Oltre al “realismo” dello scenario, vi è la possibilità di collezionare oggetti, anche molto rari e di rimpinguare le proprie finanze raccogliendo munny in giro per lo spazio.
E per i nostalgici che amavano costruire da zero la propria gummiship, non temete; vi è una sezione apposita per farlo.

(Foto dal web)

Una delle caratteristiche tipiche di questa saga, è l’inserimento dei minigiochi: non si può sempre sterminare Heartless, ogni tanto bisogna staccare la spina!
In alcuni capitoli però, i minigiochi erano più snervanti dei boss stessi (come dimenticare i pestiferi Qui, Quo, Qua con i gelati?).
In Kingdom Hearts 3, anche questo aspetto è stato migliorato: vi sono minigiochi a bizzeffe, sia durante l’esplorazione dei mondi che nel proprio Gummifono, alcuni molto carini.

E a proposito: che dire dell’esplorazione? Sicuramente è uno degli aspetti più accattivanti. Infatti, se prima era semplicemente uno “spostarsi da una zona all’altra”, adesso è più scorrevole grazie alle nuove meccaniche.
L’aspetto più divertente sono i commenti random dei personaggi che vanno a zonzo per il mondo. Possono semplicemente farci sorridere ma anche mettere in guardia da un nemico o avvisarci della presenza di un oggetto importante. Inoltre i personaggi del gruppo saranno più autonomi, rendendo l’esperienza di gioco più realistica e divertente.

Oltretutto, esplorare qui è molto importante dato che bisogna trovare dei “portafortuna“, ovvero emblemi a forma di Topolino. A cosa servono? Beh, se vorrete sbloccare il finale segreto, dovrete trovarne in gran quantità e fotografarli col vostro Gummifono.
In totale sono una novantina, ma la quantità giusta per sbloccare il filmato dipende dalla difficoltà del gioco.
A volte può essere un po’ stancante, considerando la vastità di ogni mondo, ma vi permetterà di esplorarlo fino in fondo.

Infine, perfino il conservatore Grillo Parlante ha dovuto cedere alle diavolerie moderne ed ecco che adesso il Gummifono, fra le varie funzioni, svolgerà anche quella di Grillario. Un bel passo avanti!

(Foto dal web)

Senza dubbio, i lunghi anni di attesa (che in realtà sono 6-7 se si considera solo l’inizio dello sviluppo) sono stati ripagati.
Kingdom Hearts 3 consente di vivere un’esperienza di gioco mai provata prima, in cui il giocatore dietro lo schermo diventa anche protagonista.
Grazie alle nuove dinamiche , ci si sente parte della storia e del mitico trio.
E da ogni frame, traspare la minuziosa cura per i dettagli che solo Nomura e il suo team sanno creare.

Quindi, dal più profondo del cuore, buon divertimento a tutti e:
“Possa il vostro cuore essere la vostra chiave guida”

EMANUELA DI ROSA