Giornata Mondiale della Poesia, compleanno della poetessa Alda Merini e primo giorno di primavera: ecco i tre eventi importanti che aleggiano perpetui ogni 21 marzo.
Giornata Mondiale della Poesia
Giornata Mondiale della Poesia: coincidenza simbolica quella di far cadere la celebrazione della poesia, proprio il primo giorno di primavera, simboleggiando il risveglio. Altra circostanza significativa l’anniversario di nascita della ”poetessa dei Navigli”, manifesto della poesia contemporanea italiana. Così recita uno dei suoi famosi componimenti, tratto da ”Vuoto d’amore”, Einaudi 1991:
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Giornata Mondiale della Poesia e la poetessa dei Navigli
Ma chi era Alda Merini? La poetessa dei Navigli nasce a Milano il 21 Marzo 1931. Appartenente ad una famiglia modesta, frequenta le scuole professionali. In seguito, chiede di essere ammessa al liceo Manzoni ma, incredibilmente, non supera la prova di italiano. Si dedicherà, durante questi anni, allo studio del pianoforte.Esordisce come autrice a quindici anni spinta da Giacinto Spagnoletti il quale, nel 1950, sarà il primo a pubblicare le poesie ”Gobbo” e ”Luce” nella ”Antologia della poesia italiana 1909-1949”.
La poetessa che conobbe i manicomi
Nel 1947 è internata per un mese nell’ospedale psichiatrico di Villa Turno. Sotto suggerimento di Eugenio Montale, attorno al 1951, compaiono alcune sue poesie inedite in ”Poetesse del Novecento”. Stringe amicizia con Salvatore Quasimodo. Sposa Ettore Carniti nel 1953. In questi anni la sua produzione poetica è molto fervida: pubblica il primo volume di versi intitolato “La presenza di Orfeo”. Il periodo che seguirà sarà per Alda Merini, colmo di solitudine e isolamento; è internata al ”Paolo Pini” fino al 1972. Non mancherà di far ritorno alla famiglia: nasceranno altre tre figlie, alternando stati di salute fino al 1979. Dedica una raccolta agli anni della sua permanenza in manicomio :“La Terra Santa”, pubblicata da Vanni Scheiwiller nel 1984.
La poetessa inizia a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri, sposandosi nel 1983. Torna a Milano nel 1986 mettendosi in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro. E’ il 1993 quando riceve il Premio Librex-Guggenheim ”Eugenio Montale” per la Poesia, come altri grandi letterati prima di lei. Nel 2002 viene pubblicato da Salani “Folle, folle, folle d’amore per te”, con dei pensieri di Roberto Vecchioni: il cantautore nel 1999 aveva scritto “Canzone per Alda Merini”. Il suo ultimo lavoro risale al 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con “La nera novella” edito da Rizzoli. Muore a Milano il 1 novembre 2009 a causa di un tumore osseo.
Raccolte per ricordare i giorni in manicomio
- La Terra Santa, 1979: Alda Merini descrive in quest’opera le sue esperienze crude, sconvolgenti e intense che vivrà nell’ospedale psichiatrico.
- L’altra verità. Diario di una diversa, 1986: il suo primo libro in prosa. Autobiografico, è un’opera sotto forma di diario e di lettere. L’autrice narra, anche qui, la sua esperienza manicomiale ma dà al testo una dimensione lirica, seppur scritto in prosa.
- Clinica dell’abbandono, 2003-2004: Viene pubblicato da Einaudi con l’introduzione di Ambrogio Borsani. Il libro è diviso in due sezioni contraddistinte: la prima, Poemi eroici, che comprende versi scritti alla fine degli anni novanta, la seconda, Clinica dell’abbandono, che raccoglie i versi degli ultimi anni.
Giornata mondiale della poesia, cenni storici
La Giornata Mondiale della Poesia fu istituita dall’Unesco nel 1999. Fu l’autore greco, nonché ambasciatore della Grecia all’Unesco, Vassilis Vassilikòs che propose di dedicare il 21 marzo, alla poesia. L’inaugurazione ufficiale della cerimonia atta al festeggiamento di liriche, canti, idilli e componimenti, avviene il 21 Marzo 2001 a Delfi: qui, presenziò anche Mario Luzi, membro del comitato organizzatore. La celebrazione simboleggia la poesia stessa: nasce proprio dall’esigenza di denotare all’espressione poetica un’accezione privilegiata nel dialogo, nell’interazione, nello scambio fra culture diverse.
Tanti sono i poeti che vale la pena leggere per comprendere i linguaggi onirici, contemporanei, delicati, irriverenti: da Saffo a Sylvia Plath, da Antonia Pozzi a Giorgio Caproni, passando ai contemporanei Franco Arminio e Michele Mari. Sicuramente, però, l’essenza stessa del far poesia è la sua beltà effimera e sfuggente seppur vitale e rigogliosa, come, ancora una volta, afferma la Poetessa dei Navigli, Alda Merini:
”Non cercate di prendere i poeti, perché vi scapperanno tra le dita.”