Una prima metà di stagione complicata per Dominic Thiem che, nonostante la vittoria ad Indian Wells, ha fallito in quasi tutti i grandi appuntamenti. Archiviata la figuraccia di Wimbledon, per l’austriaco è in arrivo un’estate bollente
A soli 25 anni Dominic Thiem è indubbiamente uno dei profili più interessanti del tennis maschile moderno con già 13 titoli ATP in bacheca. Numeri importanti che gli hanno permesso di scalare il ranking sino alla posizione #4.
Un talento giovane e da far maturare lentamente ma dal quale, visto il curriculum in possesso, è lecito aspettarsi sempre quel qualcosa in più che invece è purtroppo mancato nella prima parte di 2019.
Escludendo le vittorie ad Indian Wells e Barcellona, fondamentali comunque ai fini del morale e della classifica, il campioncino austriaco ha dovuto fare spesso i conti con la poca esperienza accumulata e la difficoltà di gestire i momenti delicati. Punti dolenti che gli sono costati cari contro avversari maggiormente navigati (vedi Nadal).
Partire con lo start and stop
Le prime avvisaglie di una stagione in salita arrivano già durante il primo slam dell’anno, gli Australian Open. Superato al primo turno, all’esito di 5 set combattuti, il francese Paire, il cammino di Thiem si interrompe allo step successivo contro Popyrin a causa di un problema fisico che lo costringe al ritiro. Un eliminazione prematura difficile da digerire che si ripercuote sul successivo ATP di Argentina dove Dominic viene sconfitto in semifinale dal padrone di casa Diego Schwartzman.
Il tennista di Wiener Neusstadt però non è tipo da arrendersi alla prima difficoltà e così al secondo grande appuntamento della stagione, l’ ATP 1000 di Indian Wells, lancia un segnale forte alla concorrenza, concedendo solamente due set in tutto il torneo e trionfando in finale contro un tale Roger Federer.
Un successo che sembrerebbe calmare le acque ed invece il numero quattro del mondo non riesce a dare continuità. Prima di tornare ad alzare un trofeo, precisamente a Barcellona un mese dopo, Thiem viene infatti eliminato alla prima uscita in quel di Miami ed agli ottavi nell’ ATP Masters di Madrid.
Una prima parte di annata tra luci ed ombre dove i successi raggiunti non sono stati sufficienti per oscurare il limite rappresentato dal fattore continuità.
Dominic Thiem e la maledizione Nadal
Di male in peggio. Salutato in semifinale anche l’ ATP di Madrid per mano di Novak Djokovic, Thiem si tuffa nel vivo dei tornei sulla terra rossa sperando di invertire nel più breve tempo possibile la rotta del suo 2019.
Una speranza che, però, molto presto viene sconfessata dai fatti. Agli Internazionali BNL d’Italia non va oltre gli ottavi di finale, dove esce demolito dal confronto con uno straordinario Fernando Verdasco.
Fallito l’appuntamento romano, l’austriaco tenta il tutto per tutto nel secondo slam di stagione, il Roland Garros. Sulla terra parigina le sensazioni sono buone e sembrerebbe finalmente giunto il momento di entrare nella storia del tennis. Nei primi tre turni Thiem fatica più del dovuto, ma di lì in avanti Dominic è quasi perfetto: supera in sequenza Monfils, Khachanov e Djokovic in semifinale dopo una battaglia infinita lunga 5 set. Nell’atto finale ritrova Rafael Nadal con la possibilità di vendicare la sfida dello scorso anno, dove ad alzare il trofeo era stato lo spagnolo all’esito di un match senza storia.
Thiem si trova di fronte alla sfida della vita: vincere significherebbe conquistare il primo slam in carriera e mostrare gli enormi progressi compiuti in appena dodici mesi. Purtroppo però non sempre i desideri trovano riscontro nella realtà. La finale parigina si trasforma in una vera e propria debaclè per Dominic che porta a casa solamente un set per 7-5. Per il resto è un dominio di Nadal, il quale vince terzo e quarto parziale 6-1 ed ipoteca il dodicesimo successo sul Philippe Chatrier.
Una storia senza lieto fine…
In preparazione di Wimbledon i giocatori normalmente optano tra due possibilità: alcuni disputano dei tornei sull’erba (come ad esempio l’ATP di Stoccarda) per abituarsi alla superficie, altri invece preferiscono concentrarsi in modo specifico sugli allenamenti. Quest’ultima è la via scelta da Thiem, dichiaratosi eccessivamente stanco per disputare ulteriori tornei prima dei Championships.
Una scelta che però non paga, condannando il talento austriaco ad un’altra delusione. Sull’erba inglese Thiem, testa di serie numero 5, al primo turno si trova opposto all’americano Sam Querrey, semifinalista nel 2017. Un match con tutte le carte in regola per regalare spettacolo. L’austriaco fa sua la prima partita al tie break, ma perde la seconda nella medesima modalità. Una sfida giocata alla pari, fin quando nel terzo set Dominic crolla subendo un 6-3 prima del definitivo 6-0 del quarto set.
Un’eliminazione inaspettata e bruciante che rischia di avere ripercussioni pesantissime sui prossimi impegni del tennista di Wiener Neusstadt chiamato ora a rialzare la testa sul cemento americano, con la speranza di non incontrare più Rafa Nadal, bestia nera di Thiem e giustiziere dell’austriaco lo scorso anno agli U.S. Open.