Jetson è un dispositivo laser per il controllo del battito cardiaco delle persone. Quando si tratta di sicurezza il pentagono è in grado di stupire. Jetson (nome del dispositivo) è un laser in grado di riconoscere le persone da 200 metri. Ma solo in determinate condizioni.

Jetson è il nome del dispositivo che controlla il battito cardiaco. E’ un laser che si basa sulla vibrometria: tecnologia che tramite raggi laser analizza i micro-spostamenti dei vestiti causati dall’attività cardiaca. E’ uno strumento che funziona anche a 200 metri di distanza, ovviamente è ancora in fase di sperimentazione e l’impiego non è ancora certo. (Nonostante circolino rumors secondo i quali sarà usato per la pubblica sicurezza.)

Superando l’aspetto della distanza, c’è anche un importante vantaggio da non sottovalutare: il battito cardiaco non si può falsificare. Questa metodologia ha un’ affidabilità del 95%; anche se per poter utilizzare davvero una tecnica del genere, si suppone che la difesa abbisognerà di un vasto database di battiti cardiaci.

Se il detto “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” sia vero non lo so, ma so che Jetson non è perfetto. Perchè per poter funzionare nel modo migliore ci devono essere delle condizioni precise. Ovvero: la persona deve restare ferma per 30 secondi, e non deve indossare dei vestiti troppo pesanti. Altrimenti Jetson non può percepire il battito cardiaco.

Oltre ai probabili impieghi per la sicurezza degli Stati Uniti, ve ne sono altri possibili per questa tecnologia innovativa. Il MIT (Massachusset Institute of Technology) ipotizza un utilizzo ospedaliero: questo laser, infatti, potrebbe essere in grado di effettuare un monitoraggio senza essere invasivo, evitando di creare disagio nei pazienti.

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Valeria Tresoldi