Se è vero che la speranza è l’ultima a morire, la famiglia Orlandi non si fermerà certo dopo questa ennesima delusione, questo colpo di scena. Dopo l’apertura delle tombe nel Cimitero Teutonico, le parole di Pietro: “le tombe sono completamente vuote, è incredibile”. Il caso Orlandi sembra non avere mai fine.

Caso Orlandi, il mistero si infittisce

Caso Orlandi
Emanuela Orlandi è scomparsa a Roma il 22 Giugno 1983 – Photo Credit: corrieredellacittà

Prima o poi si giungerà alla verità. Ma questo, a quanto pare, non è il momento giusto. Il caso Emanuela Orlandi ricade di nuovo nel mistero. Diversi mesi fa, l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, aveva ricevuto una lettera anonima che recitava: “Cercate dove indica l’angelo”. Da qui, la decisione della famiglia di chiedere l’apertura della tomba al Vaticano dove avrebbero potuto trovare i resti della ragazza, scomparsa 36 anni fa. Richiesta accolta dal Vaticano che aveva aperto anche un’inchiesta. Purtroppo, le speranze riposte in quella lettera anonima si sono mutate in rabbia e dolore dopo l’apertura delle tombe trovate completamente vuote.

Caso Orlandi
L’apertura delle tombe – Photo Credit: tgcom24

Alle 8:15 di questa mattina sono iniziate le operazioni al Cimitero Teutonico, dopo una preghiera davanti ai due sepolcri. È stata aperta la tomba indicata dall’Angelo con la scritta “Requiescat in pace” (riposa in pace), dove riposava una principessa. Per evitare altri fraintendimenti è stata aperta anche la tomba vicina, ma niente, anche questa era vuota. Pietro Orlandi, il padre della giovane scomparsa, non si arrende: “Finchè non troverò Emanuela è mio dovere cercare la verità.”

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A sorpresa, le tombe sono risultate vuote – Photo Credit: tgcom24

Ancora un buco nell’acqua, si potrebbe dire. Tuttavia, la Santa sede, attraverso le parole del direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti, afferma: “Ci teniamo a ribadire che la Santa Sede ha sempre mostrato attenzione e vicinanza alla sofferenza della famiglia Orlandi. Attenzione dimostrata anche in questa occasione, nell’accogliere la richiesta specifica della famiglia di fare verifiche nel Campo Santo Teutonico.”