Giorgio Roda, classe ’94 e una passione per il motorsport che nasce in famiglia. Cosa ci ha raccontato nell’intervista ai FIA Motorsport Games?
Giorgio Roda – Ai FIA Motorsport Games di Vallelunga abbiamo avuto l’onore di intervistare un grande pilota come Giorgio Roda.
Chi è Giorgio Roda?
Molti di voi conosceranno un grande pilota come Giorgio Roda, ma ripercorriamo la sua carriera esattamente come abbiamo fatto con lui ai FIA Motorsport Games di Vallelunga. Giorgio Roda, nasce a Como nel 1994, ma non si appassiona subito ai motori. Il suo esordio nei kart arriva in ritardo rispetto ai suoi coetanei ma mostra subito un gran talento, tanto che dopo 2 anni sui kart passa alle monoposto. Tre anni nelle Formula Abarth non sono dei migliori ma nel 2013 Giorgio collezione 3 podi su 3 gare, insieme alla prima vittoria della carriera. Nel 2014 il pilota comasco si sposta nella GT per continuare gli studi: infatti ci ha raccontato come fosse difficile conciliare studio e passione, pertanto la scelta della GT con meno “test” era quella giusta.
In quell’anno Giorgio sale a bordo di una Ferrari con la quale parteciperà al GTS, vincendo il campionato e diventando il più giovane pilota di sempre a portarsi a casa il titolo iridato. Nel 2015 Roda continua con la 458 GT3 alla ELMS ma la stagione porta 3 rotture su 5 gare e 2 podi, di cui una vittoria. Il 2016 passa a BMW per il Blancpain ma è una stagione completamente da dimenticare: quell’anno finisce con una vertebra rotta all’Eau Rouge. L’anno successivo è il papà Gianluca a riportarlo in pista con la 488 GTE nella ELMS. Dopo la prima annata di riadattamento, il duo Roda attacca la vittoria del campionato alla Le Mans Series, riuscendo in un’impresa: sono campioni a bordo della Ferrari di AF Corse!
L’intervista a Giorgio Roda
“Nella tua carriera hai provato tante vetture diverse,
e a soli 20 anni sei riuscito a salire a bordo di una Ferrari.
E’ una sensazione uguale alle altre?”
“All’inizio sono tutte uguali, la differenza netta si trova tra un formula e una GT, che è molto più potente. Ma le emozioni sono comunque tante: guidare una Ferrari a 20 anni è un grandissimo risultato e ne vado molto fiero. Poi con Porsche mi sono trovato subito bene, avendo tra le mani una grande macchina. Ma ogni volta che torno qua a Vallelunga con la Ferrari mi sento veramente a casa”.
“Dopo l’incidente nel 2016 a bordo della BMW,
sei tornato nell’ELMS con tuo papà Gianluca.
Che emozione si prova a correre con
una persona così speciale al proprio fianco?”
“E’ molto strano perché lavoravo con mio papà già nel 2016 in azienda con lui. Diciamo che mi sono trovato davanti a 3 figure diverse nella stessa persona: a casa era mio padre, in azienda è tuttora il mio capo, e in pista è un mio amico. Quando si vince è un’emozione in più”.
“Hai corso su moltissimi circuiti di altissimo livello.
Quali sono i tracciati più belli?”
“Vallelunga è molto bella perché di solito tutti i piloti italiani fanno il corso federale qua, quindi tornarci è sempre un grande piacere, ma ci sono alcuni circuiti incredibili. SPA, Le Mans sono entrambe belle ma sono completamente diverse: la prima è incredibilmente tecnica, mentre la seconda è un insieme di cose tra parata e la durata che la rendono magica. Una tra le preferite è Sebring con molti bump, molto difficile e tecnica, ma che ti lascia molte emozioni”.
“Cosa ti ha fatto avvicinare alle GT,
piuttosto che continuare in un Formula?”
“Un po’ il tempo, visto che avevo deciso di continuare a studiare a differenza di molti miei compagni a quel tempo. Per me che studiavo il GT era perfetto, con poche giornate di test e un pochino meno lavoro da fare. Adesso con Porsche non abbiamo fatto un grandissimo anno ma per la prossima stagione l’obiettivo è quello di vincere Le Mans”.
“Dovessi descrivere la tua carriera in
3 momenti chiave, quali sarebbero?”
“Senza dubbio il mio primo test con la Ferrari a Vallelunga con mio padre presente. L’altro momento chiave lo posizionerei all’anno scorso con la vittoria del campionato ELMS. E poi Le Mans: quando arrivi lì capisci che dovrai fare tanto allenamento e mentalmente è un salto incredibile”.
“Per quanto riguarda questi FIA Motorsport Games,
cosa ti sta piacendo e cosa no?”
“Personalmente credo che la parata di ieri sia stata incredibile. Passare in mezzo al traffico di Roma, vicino al Colosseo con una Ferrari da corsa è da fare una volta nella vita! Per ora mi piace molto, purtroppo siamo stati sfortunati con il tempo ma l’organizzazione è ottima ed è un bellissimo ambiente. FIA ha voluto fortemente questa competizione e per ora è stato tutto perfetto”.
“Negli ultimi mesi, dopo il crash di Hubert,
si è parlato molto della pericolosità dei simulatori
mentre è stato criticato anche l’Halo. Cosa ne pensi?”
“L’introduzione dell’Halo è una grandissima cosa esattamente come alcune accortezze che sono state introdotte nelle vetture GT. Per la parte del simulatore credo che sia molto vero: quando si va lunghi basta premete Reset ed è come se non sia successo nulla. Per quanto questi simulatori siano vicini alla realtà, non ti daranno mai dei punti di riferimento veritieri su pista. Personalmente lo uso veramente poco, giusto qualche giro per ricordare la pista”
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