Ponte Morandi: svelato un inquietante report di Atlantia del 2014

Ponte Morandi. fonte commons.wikimedia.org

Un clamoroso report svela che Atlantia e Autostrade per l’Italia sapevano del rischio crollo del ponte Morandi dal 2014 e avevano ignorato tutto per 4 anni. Il documento è ora nelle mani dei pm di Genova Massimo Terrile e Walter Cotugno.

Ponte Morandi: l’incredibile verità

Svelata un’inquietante verità sul crollo del ponte Morandi di Genova che causò la morte di 43 persone. Un report del 2014, ritrovato dalla Guardia di Finanza nelle sede di Atlantia a Roma e in quella di Aspi, dimostra come il pericolo del crollo del ponte fosse conosciuto dal 2014 e fosse stato ignorato per 4 anni. L’Ufficio Rischio di Atlantia che ha stillato il documento parla di “rischio crollo” del ponte dal 2014, mentre nel 2017 si parla di “rischio perdita stabilità “.

Il crollo del ponte Morandi

Solo nel febbraio del 2018 venne valutato dal provveditorato alle Opere pubbliche un progetto di retroffiting per i lavori da effettuare su ponte Morandi che sarebbero dovuti cominciare nell’autunno dello stesso anno. Tuttavia il 14 agosto 2018 avvenne il drammatico crollo per il quale ora sono indagate 73 persone per omicidio e disastro colposo plurimi. 73 persone che ora dovranno rispondere di questo nuovo documento davanti ai pm Terrile e Cotugno.

Un documento del 2014 svela come fosse già conosciuto il rischio crollo del ponte Morandi.
Il ponte Morandi, fonte pixabay.com

Gli insabbiamenti sulle condizioni di ponti e viadotti italiani

Il nuovo documento delle mani di dei pm di Genova è stato dunque insabbiato fino ad ora ma non è il solo. Dalle inchieste sul crollo del Ponte Morandi e sulla strage di Avellino causata da un autobus precipitato da un viadotto autostradale, è emerso che sarebbero stati insabbiati sistematicamente rapporti sullo stato dei ponti e viadotti autostradali italiani.

La strage di Avellino

Per questo Atlantia aveva già sostituito la Spea, la società italiana che si occupava del monitoraggio e della sorveglianza della rete autostradale con una di livello internazionale ma ora la situazione è ben più grave. Vengono infatti smentite le dichiarazioni rese alla magistratura dai dirigenti di Autostrade per l’Italia secondo cui i monitoraggi sul ponte Morandi “non avevano segnalato motivi di allarme o di urgenza”. 4 anni di immobilità hanno invece dimostrato che la morte di 43 persone si poteva e si doveva evitare.