Lo stato britannico dopo aver apertamente dichiarato la sua uscita dalla UE, apre una politica di “uscita” anche dai vari rapporti di matrice sociale ed internazionale, è il turno dell’Erasmus
Anche il progetto Erasmus (ogni anno, l’Inghilterra è la meta preferita da vari studenti universitari) fa parte della politica di allontanamento fra lo stato britannico e l’Unione Europea. Ciò non ha solamente un significato di matrice politico-sociale, ma anche sul piano economico. Studenti, professori universitari perderebbero la possibilità di trascorrere periodi di stage o di studio nel paese anglossassone.
La decisione è stata presa dal Parlamento inglese. Si tratta di rendere automatico l’impedimento del progetto Erasmus+ per evitare che studenti di paesi esteri ( appartenenti alla UE) attuassero dinamica di mobilità internazionale.
Non è ancora definitivo l’addio fra Inghilterra e progetti internazionali
Nonostante ciò non è ancora stata presa la decisione definitiva. Infatti la questione Erasmus nel singolo sarà “chiusa” in separata sede. Si lascia un possibile spiraglio di “cooperazione” fra atenei inglesi ed esteri. Politicamente è stato influente il Partito Conservatore guidato da Jonhson. Egli fautore di una politica di matrice sovranista, sull’idea anche economico-finanziaria. Infatti secondo il capo politico britannico l’abbandono totale dalla UE gioverebbe internamente alla nazione patria della prima monarchia costituzionale.