Moda e coronavirus sicuramente non è un unione facile da fronteggiare, i negozi chiudono e le sfilate continuano a essere cancellate o rimandate a data da destinarsi. Il presidente di ‘Herno e di Confindustria Moda‘ Claudio Marenzi ha dichiarato a Il Sole 24 Ore:
Abbiamo pochissimo tempo per fermare l’onda che ha colpito la filiera del tessile-moda-abbigliamento. È un’onda alimentata dalle notizie sulla diffusione del coronavirus nel nostro Paese, senza alcuna distinzione razionale, che ha iniziato a bloccare gli ordini dall’estero, come segnalano moltissime piccole, medie e grandi imprese..è tutto gravissimo: il 2020, di fatto, parlando con colleghi e associati, possiamo considerarlo perso.
Sempre più aziende stanno cercando di risollevarsi attraverso i canali digitali e i social network, sperimentando gli acquisti online con showroom virtuali per sopravvivere attraverso l’innovazione.
L’italia tra moda e coronavirus
Alcuni stabilimenti come Fendi e il Gruppo Tod’s dopo aver effettuato l’igienizzazione dei locali, hanno riaperto la produzione nel rispetto delle regole indette dal governo. Gucci invece ha preferito sospendere, per il momento, la sua attività per salvaguardare i dipendenti e aspettare l’evolversi della situazione.
#Italianleatherneverstops uniti contro l’epidemia
Uno dei settori più colpiti da questo coronavirus è quello del Made in Italy. E proprio dai produttori di pelletteria e dalle concerie italiane arriva il messaggio #italianleatherneverstops, uniti contro l’epidemia; Gianni Russo, presidente di Unic-Concerie Italiane ha dichiarato:
E’ certamente una situazione difficile quella che stiamo vivendo, ma le aziende conciarie italiane, sono onorate di continuare le loro attività con rinnovata forza, coraggio e consapevolezza.
Mantero e Ratti, leader nel settore dei tessuti e delle sete Made in Italy, hanno deciso di unire le forze mantenendo attiva la produzione per garantire i servizi ai clienti. Le due realtà si impegnano a condividere prodotti e materiali, a scambiarsi informazioni e a aiutarsi nell’evasione degli ordini dividendo il carico di lavoro.
Un aiuto anche per produrre mascherine
La moda non si ferma e cerca di dare il suo supporto nella produzione di mascherine; il brand Motivi nello stabilimento di Alba sta producendo 600 mila mascherine in tessuto a uso sanitario per il Piemonte. Manifattura di Domodossola, specializzata nel tessile e nella creazione di articoli intrecciati, sta producendo gli elastici per le mascherine. Il gruppo spagnolo Inditex, proprietario di Zara sta invece producendo camici per i medici.
Non è un periodo facile, ma ognuno può dare il suo sostegno, anche noi consumatori sostenendo di più il nostro made in italy.
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