Belle e Sebastien torna su Rai Movie alle ore 21:10, ma questa volta con una storia diversa. Belle e Sebastien- l’avventura continua, è infatti il sequel del film di Nicolas Vanier del 2013. Christian Duguay è pronto a farti entrare nuovamente nella vita del piccolo francese e del suo amico inseparabile. Un racconto per famiglie, capace di conquistare bambini e adulti grande a una semplicità ricca di emozioni.

Belle, Sebastien e la nuova amica Gabriela nel film Belle e Sebastien- l'avventura continua - foto dal web
Belle, Sebastien e Gabriela- foto dal web

Belle e Sebastien- l’avventura continua: la trama 

Sono passati due anni. La seconda guerra mondiale è appena terminata e ormai Belle e Sebastien sono più uniti che mai. Anche Angelina sta per fare ritorno a casa. Tutto sembra andare nel verso giusto. Ma all’improvviso, l’esplosione dell’aeroplano, in cui viaggiava la giovane francese, cambia la vita dei protagonisti. Angelina è scomparsa, molti la credono morta. Non si hanno sue notizie e César è ormai rassegnato. Sebastien, però, è convinto che sia ancora viva e, insieme al suo cane Belle, si nasconde nell’aeroplano di Pierre e raggiunge l’altra parte della montagna. Un’incendio nella foresta mette però a rischio la missione dei tre, che si arricchirà nel frattempo di avventure e nuove amicizie. Dov’è finita Angelina? Chi è veramente Pierre?

Belle e Sebastien- foto dal web

Una storia in grado di emozionare

L’avventura continua, ma questa volta qualcosa è cambiato. I temi affrontati in Belle e Sebastien (2013) sono certamente presenti anche nel sequel, ma con una maggiore intensità emotiva. Sebastien ha 10 anni; è un bambino senza regole e soprattutto senza freni. È testardo e non sente ragioni. Non ha paura di nulla e, come tutti i bambini, ha bisogno di molto affetto. Crede nell’amicizia, indistintamente da chi ci sia dall’altra parte. Per lui, è amico un cane, è amico un bambino, è amico un adulto. Non esistono classificazioni quando si vuole bene.

Sebastien ama cacciarsi nei guai, molte volte sbagliando e disubbidendo, ma riesce sempre, o quasi, a cavarsela da solo. Insomma, un piccolo uomo che deve ancora crescere e maturare, ma che dà a noi adulti una grande lezione di vita: si deve lottare sempre per ciò in cui si crede. La particolare attenzione per il paesaggio e per gli animali ritorna in una chiave più nostalgica: la fuga di milioni di bestie impaurite, in cerca di una tana sicura in cui rifugiarsi, mostra il reale dramma causato da un incendio nella foresta. E mai un tema come questo risulta così tanto attuale. 

Nel sequel, vengono toccati anche altri temi. L’incontro con il vero padre mai conosciuto, Pierre, che nonostante le iniziali difficoltà, entra in simbiosi con il bambino. L’amicizia con Gabriela, una bambina italiana, che diventa simbolo di una società ancora discriminante nei confronti delle donne, tipica di metà del 1900. Dovremo infatti aspettare ancora qualche anno per i primi movimenti femministi e le successive lotte di genere. Il ritrovamento di Angelina, che dà vita a un momento indimenticabile, in cui gioia e felicità si uniscono in un vortice di emozioni autentiche. É raro che un film realizzato prevalentemente per bambini sia in grado di suscitare tanti stati d’animo ed è ancor più raro che un sequel sia più avvincente del precedente. Eppure, ritengo che Christian Duguay sia riuscito perfettamente nel suo intento, trasformando la semplicità di una storia in un momento di unione di milioni di famiglie.

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