Una situazione così è difficile da affrontare per chiunque e a pagare un dazio davvero amaro potrebbe essere la Casertana. Qualche giorno fa tramite un comunicato il presidente D’Agostino è intervenuto dicendo che non ha modo, per il momento, di pagare gli stipendi di tutti i suoi dipendenti. Il problema è che la società rossoblù non è e non sarà un caso isolato, pertanto una domanda sorge spontanea: anche fuori dal professionismo, quante piccole società sono a rischio?

Il caso della Casertana

Questo è il testo del comunicato reperibile sul sito ufficiale della Casertana:

“Per la trasparenza e la lealtà che ha sempre caratterizzato il mio rapporto con tutti i tifosi rossoblu, sono a qui a metterci la faccia e ad esporre in prima persona l’accaduto, anche se questo mi causa profondo dolore e dispiacere. Preferisco che sia io a rendere noto ciò, senza aspettare le comunicazioni di rito degli organi preposti. E’ risaputo che, da sempre solo in questa difficile ed avvincente avventura, per il sostentamento della Casertana, ad ogni scadenza, ho attinto alle casse dell’azienda di famiglia. Realtà florida e consolidata che c’ha permesso sempre di tener fede a tutti gli impegni e fronteggiare anche la pregressa e consistente massa debitoria. Purtroppo lo stato di emergenza creato dal Coronavirus ha rappresentato un colpo di immani proporzioni per tutte le realtà commerciali. Una crisi inopinata e impossibile da prevedere che non ha graziato la mia azienda. Questo ha reso impossibile rispettare la scadenza del 16 marzo per il pagamento degli stipendi. Per chi come me, nel lavoro come nel calcio, ha operato nel pieno rispetto di norme e impegni, questo rappresenta sicuramente un momento di profonda amarezza. Il mio pensiero va a tesserati e dipendenti che, spero, possano comprendere questa triste contingenza. Detto ciò, non lascerò nessuno indietro. E terrò fede a tutti gli impegni assunti, sperando che questo momento di profonda difficoltà per il nostro Paese e non solo, sia presto un cattivo ricordo”.

Qual è il rischio?

Come si evince dal comunicato, non è stata rispettata la data predefinita per i pagamenti degli stipendi dei dipendenti. Da un lato i giocatori sono tutelati, dall’altro invece le società non lo sono. Mentre in Serie A un taglio degli stipendi non causerebbe troppi disagi ai calciatori, in Serie C il discorso cambia completamente. Nelle categorie minori non si vedono di certo le cifre da capogiro che si è abituati a sentire. Il presidente sicuramente si muoverà per poter pagare tutti appena possibile, ma ha bisogno di una mano.

La Casertana come altre squadre avrà indubbiamente bisogno di un qualche aiuto da parte del governo. Il rischio altrimenti, è quello di scomparire o subire una crisi dalla quale sarà piuttosto difficile riprendersi. Questo significherebbe un danno enorme non solo per gli “intoccabili” calciatori, ma anche per tutte le persone che lavorano all’interno di quella società. I magazzinieri, i giardinieri, gli addetti alla comunicazione e chiunque ruoti attorno ad una squadra di calcio. La difficoltà a sopravvivere per loro è già elevata adesso, ma se le squadre dovessero pagare un prezzo ancora più alto, che succederebbe?