Uno dei primi divieti per prevenire il coronavirus è stato il divieto della stretta di mano; ovvero si è vietato uno dei più comuni tipi di contatto tra persone, anche tra sconosciuti. Un gesto semplice, antico e molto diffuso, intriso di una sua simbologia. E se oggi ci sembra “automatico” – talmente automatico che evitare un comportamento così abituale e spontaneo si è rivelato più facile a dirsi che a farsi – in realtà ha una sua coreografia, ed è diversa da parte a parte del mondo.
Salutarsi ai tempi del coronavirus
In Australia, ad esempio, le donne, tra loro, non si stringono mai la mano l’un l’altra e, in caso di un incontro con un uomo, è la donna che dà la mano per prima al proprio interlocutore. Per quanto riguarda il Brasile, la stretta di mano, vista la natura amichevole e socievole dei carioca, si ripete sia al momento di incontro sia al momento dei saluti di commiato. Nel territorio asiatico, in Cina, particolarmente, è accompagnato da un impercettibile inchino a capo reclinato e vieta il contatto visivo diretto: che sarebbe considerato segnale di sfida. Negli Emirati Arabi staccarsi troppo presto potrebbe essere interpretato come un gesto offensivo; al contrario in Francia la stretta sarà veloce ed impalpabile e dovrà durare pochissimo, ovvero, un gesto appena accennato.
Storia della stretta di mano
Quello che molti non sanno è che questo gesto non è tipico della “civilizzazione moderna”; anzi, i primi esempi di strette di mano risalgono a quasi cinquemila anni fa. Tuttavia, la prima vera documentazione storica di questo atto, risale circa al 9 sec a. C., il re assiro Shalmaneser III stringe la mano al re babilonese Marduk-zakir-shumi I. Fu scolpita nel trono di Shalmaneser III (che oggi si trova al museo nazionale di Baghdad).
Si trovano poi raffigurazioni, racconti e resoconti di strette di mano anche nella Grecia antica: diversi esempi si possono reperire nell’arte funeraria.
La stretta di mano sopravvisse anche per tutto il Medioevo. Lo possiamo ritrovare in questa miniatura del 1170: la riconciliazione tra Thomas Becket (1118 – 1170) ed Enrico II (1133 – 1189) Re d’Inghilterra dal 1154, in cui si nota un timido avvicinarsi delle mani.
Nel Diciannovesimo Secolo la stretta di mano iniziò a essere codificata da chi si occupava di buone maniere e cerimoniali e già nel 1877, in piena età vittoriana, uscì una guida che insegnava come “stringere mani senza troppa foga”.
La stretta di mano oggi
Ma dopo secoli di tradizione, oggi… Il coronavirus ha forse ucciso la stretta di mano?
Va detto che già da molto prima del SARS-CoV-2 giravano articoli e prese di posizione contro la stretta di mano in quanto “anti-igienica e quindi, a suo modo, potenzialmente pericolosa. Uno studio dell’Università del Colorado citato da The Conversation ha calcolato, per esempio, che su una mano ci fossero più di tremila batteri, di 150 diverse specie.Oggi, con il coronavirus, il divieto è stato immediato, e ha creato diversi problemi a tutti.
La situazione più curiosa si è verificata in Danimarca, dove le cerimonie di naturalizzazione sono state sospese perché nel 2018, la stretta di mano è diventata parte integrante e quindi obbligatoria del cerimoniale.
L’epidemia di coronavirus ha costretto le persone a soppiantare la stretta di mano con altri gesti. Il sito di notizie India Today, ad esempio, ha proposto di eliminare strette di mano a favore di un ritorno al tradizionale saluto namasté: un piccolo inchino a mani giunte.
Qualcun altro, invece, aveva proposto un saluto gomito-contro-gomito, che però è stato sconsigliato dal capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, perché costringe comunque le persone al contatto… Tra l’altro non lontano dal punto in cui viene consigliato di starnutire (nell’incavo del gomito)!
Nonostante l’emergenza, c’è però qualcuno che si dissocia dalle precauzioni comuni: la Regina di Inghilterra ha ripreso a stringere mani e inoltre, come hanno notato i media, ha rinunciato anche a indossare i guanti: i due gesti sono stati interpretati come il “segno della volontà di non trasmettere panico ai sudditi, anche a costo di sottrarsi a una precauzione”. O forse… Sta semplicemente avvalorando la sua leggenda di immortalità!