Ieri nella cittadina olandese di Singer Laren è stato rubato il quadro di Van Gogh “Spring Garden”, ennesimo episodio di furti d’arte.

Furti d’arte, Van Gogh il furto della settimana

Nella storia recente sembra che i quadri di Van Gogh siano l’oggetto del desiderio di diversi episodi di furti d’arte. Ieri nella cittadina olandese di Singer Laren, in occasione dell’allestimento di una mostra, è stato rubato il quadro di Van Gogh “Spring Garden”, il giardino di primavera a Nuenen.

Il furto è stato scoperto proprio ieri ed è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì in Olanda. Il quadro “Spring Garden” giardino di primavera a Nuenen di Van Gogh è stato rubato dal museo olandese Singer Laren. Il suo valore stimato è di circa 6 milioni di euro. Il quadro era stato dato in prestito al museo di Singer Laren da parte del museo di Groninger , altro museo Olandese per una mostra. Il museo era chiuso per Coronavirus, i ladri hanno sfondato una porta a vetri, l’antifurto è scattato ma quando la polizia è arrivata i ladri erano già scappati.

Questo episodio dimostra quando è pericoloso lo spostamento delle opere per le mostre in quanto appunto le espone a possibili danneggiamenti e, come in questo caso, a furti d’arte.

Furti d’arte, altri Van Gogh

La storia dei furti d’arte, anche in Italia, è degna dei migliori romanzi polizieschi. Nel 1998 alla GNAM Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma erano state rubate due tele di Van Gogh oltre ad un’opera di Cezanne.

430px-Il_giardiniere_(Vincent_Van_Gogh) da wiki
Il giardiniere (Vincent_Van_Gogh) photo credits wikipedia

I quadri di Van Gogh erano “Il giardiniere” o ritratto di giovane contadino provenzale , e  “L’Arlésienne o ritratto di Madame Ginoux.

Tra la notte del 19 e il 20 maggio del 1998 i quadri vennero rubati da tre ladri armati, a piedi scalzi e col volto coperto con il passamontagna,  che si fecero chiudere all’interno del museo.Le custodi vennero legate, imbavagliate e solo in un secondo momento liberate dalle forze dell’ordine. L’allarme fu dato dal barista del museo che notò l’entrata del museo aperte in orario insolito. Fortunatamente le tele furono recuperate dopo 46 giorni, e 8 persone arrestate per il furto. Sembra che il compratore dei quadri si sarebbe tirato indietro per il troppo scalpore suscitato dalla vicenda. La paura ebbe la meglio sul forte sconto proposto al compratore su un valore stimato di 15-20 miliardi di lire.

Il furto ebbe un forte riscontro sui media sia per la fama degli autori sia per il valore stimato delle opere. Il furto è raccontato nel libro di F. Pellegrino “Ore 22, furto in galleria”.

Il Furto del Klimt a Piacenza

Altro celebre furto fu quello del “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, rubato l’anno prima nel 1997 dalla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza.

Furti d'arte Gustav_Klimt ritratto signora
Gustav Klimt Ritratto di signora

Il furto del “Ritratto di signora” di Gustav Klimt, venne scoperto il 22 febbraio 1997. L’opera sparì in un uno dei tre giorni precedenti, anche in questo caso a causa di un trasloco, di questa e altre opere, in occasione di una mostra su Klimt. Dopo tredici anni, il dipinto verrà ritrovato e recuperato proprio a gennaio di questo anno, il 17 gennaio 2020.

L’occasione del ritrovamento è veramente curiosa. Il 10 dicembre scorso, durante i lavori di ripulitura di una parete esterna della stessa Galleria da cui il quadro era stato rubato, fu scoperta un’intercapedine chiusa da uno sportello. Qui giaceva un sacco con dentro il quadro. Il quadro tra i più ricercati al mondo era li, nei pressi del luogo del furto. Ma era rimasto veramente lì per tutti  i tredici anni dal furto al ritrovamento?

Furti d’arte, un lungo elenco

Questi sono solo i furti più recenti. Purtroppo l’elenco è lungo e non sempre le opere vengono ritrovate, anche se il Nucleo di Tutela del Patrimonio dei Carabinieri è molto attivo.

Furti d'arte La Muta Raffaello Sanzio
La Muta Raffaello Sanzio

Famoso, nel 1975 , fu il furto di un De Pisis a Ferrara durante un restauro; la tela è stata recuperata nel 2018 dal NTPC. A Urbino, sempre nel 1975, ci fu il furto di due capolavori assoluti dell’arte occidentale. Le opere “La flagellazione” e “La madonna di Senigallia” di Piero della Francesca e “La muta” di Raffaello furono rubate durante i lavori di restauro del Palazzo.Per queste opere fu chiesto il riscatto allo Stato italiano, probabilmente erano troppo note per essere vendute sul mercato. Dopo mesi di indagini furono ritrovate in una camera di un Hotel in Svizzera. Il romanzo “Albergo Muralto, camera 116” è il romanzo di V. Olivieri che racconta questa vicenda.

Spostare i quadri è sempre un rischio

Alla luce di quanto accade, come dare torto al prof. Tommaso Montanari che ricorda sempre quanto possa essere pericoloso lo spostamento delle opere in occasione delle mostre? Non solo per il potenziale danneggiamento delle stesse, ma anche perché vengono esposte a rischio di furto, proprio come è accaduto ieri.

Le opere dovrebbero essere spostate il meno possibile, in casi di particolari. Per esempio per eccezionali occasioni di confronto scientifico o per promuovere nuova arte non esposta in modo permanente. E questo è tanto più vero oggi, nell’era digitale. Lo stiamo sperimentando tutti noi, in questo momento di isolamento da Coronavirus, quanto possa essere interessante e soddisfacente la fruizione on line delle opere.

di M. Cristina Cadolini