Disney, da sempre fruitrice sì, di cartoni per bambini, ma anche di insegnamenti per adulti. Nello specifico, in questo caso, è utile far sovvenire alla mente il famoso film d’animazione La spada nella roccia; ultimo film ad essere prodotto e diretto sotto la supervisione dello stesso Walt Disney, che, contestualizzato al momento storico vigente, appare profetico. Uno dei protagonisti della storia è Mago Merlino che, nel corso delle scene regala al pubblico un insegnamento attuale.
Disney: Mago Merlino spiega la potenza di un virus
La Disney ha in archivio un gran numero di film di animazione con morali ed insegnamenti: La spada nella roccia è l’ultimo film diretto dallo stesso Walt Disney. Uscito il giorno di Natale del 1963, si differenzia dalla precedente produzione che vedeva in lista principesse o, comunque, protagoniste femminili. La spada nella roccia ha invece un protagonista maschile: il futuro Re Artù e il suo mentore, consigliere, aiutante. Figura emblematica per tutto lo sviluppo della storia: mago Merlino. Il film d’animazione è ricco di riferimenti scientifici, ma quello più importante, nonché profetico e con una morale ben precisa, si palesa nel duello fra lo stesso Merlino e la maga Magò.
Il duello fra i due maghi: come un virus è più potente di un drago
Nello scontro, la perfida Maga Magò stila le regole del duello: non sono ammesse sparizioni né creature immaginarie. Si susseguono una serie di trasformazioni legate al mondo animale: volpe, coniglio, serpente a sonagli, topolino. Con quest’ultima trasformazione da parte del mago, Merlino crede di aver finalmente sconfitto la maga, poiché precipitata in un burrone.
Ma Magò si svincola dalle regole che lei stessa ha elencato, trasformandosi in un immenso drago viola sputafuoco. Viola, quindi, una delle limitazioni da lei stessa inserite: niente creature immaginarie. Merlino fugge, cercando di barcamenarsi fra le fiamme che il drago gli riversa addosso; finché non si dissolve nel nulla. Tuttavia, non scompare: mai avrebbe violato le regole precedentemente accordate. Così, si rivolge alla maga dicendole:
”Madame, non sono sparito, sono solo molto piccolo. Sono il germe di una malattia molto rara. Il mio nome è Malacliptonopterosis e tu – Magò – mi hai preso.”
Merlino, con astuzia e senza barare sconfigge la maga e il suo poco buon senso, trasformandosi nel patogeno del morbillo. Magò, ora drago dalle sembianze violacee, si ricopre di chiazze e, vibrante dal freddo, resta meravigliata dall’astuzia dell’avversario. Il mago la contagia con un qualcosa di infinitesimamente più piccolo come un virus, rispetto alla sua scelta di trasformarsi in drago: una scelta che, nella simbologia comune, sembra di sicuro quella vincente.
Attualità e scene profetiche
La pellicola Disney con poche scene riesce a cogliere la potenza di un patogeno: regalando anche lezioni pedagogiche, oltre che scientifiche, agli spettatori. In un mondo super evoluto in cui lo sforzo è minimo rispetto alle precedenti generazioni, dove, anche fare una ricerca scolastica implicava un atto mirato all’indagine ed all’esplorazione, rispetto ad oggi in cui tutto è a portata di click: a volte, senza accuratezza e selezione.
La Disney instilla una riflessione più attuale che mai. Un’epidemia, un virus, può far ribaltare interi continenti: decimarli, far crollare l’economia, ridurre le relazioni sociali, assottigliare i profitti. Alienare le abitudini quotidiane di vita e lavoro, portando chi è impregnato di dinamicità a fare i conti con il proprio Io: mettendo, magari, a fuoco quesiti esistenziali che prima di allora avvolti nella ”routine del mondo”, non ci si era soffermati ad analizzare. Tutti in tilt, tutto bloccato: tutto per un quasi invisibile distruttore.
Disney, l’importanza delle piccole cose, non solo della variabile economica
Nel duello, la maga si trasforma in animali molto grandi, mentre Merlino sceglie sempre animali di piccola taglia: la tartaruga, la lepre, il topo, ed infine il virus. La dicotomia grande-piccolo che appare all’interno della pellicola, designa una riflessione: in un mondo tecnologico, che mira allo sviluppo di un’economia tendente alla magnificenza e a divenire sempre più ampia in modo esponenziale, ci si dimentica spesso che coltivare solo una variabile, in questo caso i soldi e la finanza, in un territorio naturale in origine con la locazione di altri inquilini e di cui noi siamo ospiti, non è sempre un’ottima scelta. Far crescere esponenzialmente l’economia in un mondo dominato dal regno animale, vegetale e minerale, produce solo una condizione catastrofica per gli stessi umani che lo popolano.