Eleonora Lo Bianco entra nel mondo della pallavolo professionistica a soli 15 con l’esordio in Serie C tra le fila dell’Omegna, squadra piemontese che l’ avrebbe portata a giocare successivamente un campionato di B2 e B1. Durante gli anni all’Omegna è parte delle selezioni giovanili della Nazionale con cui vince la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali del 1997. Il suo era un talento così puro da non conoscere ostacoli. Nonostante la relativa altezza, solo 1 metro e 71, Eleonora è riuscita velocemente a conquistare la fiducia del mondo della pallavolo diventando in poco tempo simbolo e punto di riferimento della pallavolo italiana nel mondo.
Gli inizi: tra la Nazionale maggiore e l’esordio in A1
Dopo alcuni anni all’Omegna, nel 1998 Leo passa al Club Italia. La continuità e le prestazioni di alto livello la premiano tanto da permetterle di esordire, a soli 19 anni, nella Nazionale maggiore. Nel 1998 Lo Bianco debutta Nazionale di pallavolo senior entrando a partita in corso in un match contro il Brasile durante il Montreux Volley Masters. A fine anni ’90 passa dal Club Italia a Busto Arsizio, squadra di A2 che avrebbe ritrovato come rivale nella corsa scudetto alcuni anni dopo.
I primi anni del 2000 si rivelano decisivi per la carriere nella pallavolo di Lo Bianco. Infatti nel 2001 passa in Serie A1 insieme a Ravenna e dopo un argento all’Europeo lo stesso anno, nel 2002 ottiene uno storico oro mondiale vestendo la maglia di titolare. In quel Mondiale, Leo si è messa in luce di fronte a tutto il mondo della pallavolo grazie al suo tocco morbido di palleggio e una capacità di gestione dei propri attaccanti tipico di un alzatore esperto. Per le tre stagioni successive, Lo Bianco si sposta a Jesi dove non vince nessun titolo nazionale. Brilla invece con la casacca azzurra con cui colleziona tre argenti ed un premio come miglior palleggiatore della competizione al Mondiale polacco del 2005.
Bergamo, le difficoltà e le vittorie
Nella stagione 2005/2006 passa a Bergamo. Lì vincerà diversi trofei e premi individuali. In coppia con Francesca Piccinini, durante quegli anni, Lo Bianco scrive la storia della pallavolo italiana, infatti con la formazione lombarda vince due Coppa Italia, tre Champions League e due scudetti. Il palleggiatore di Borgomanero diventa, con il passare degli anni, il perno attorno cui costruire la Nazionale Italiana. Dopo aver vinto la medaglia di bronzo al World Grand Prix, nel 2007 diventa capitano della Nazionale e vince l’oro sia agli Europei che ai Mondiali. Nel 2008 supera Simona Rinieri diventando la giocatrice con più presenze nella storia della Nazionale italiana con cui seguono altri storici risultati, come l’oro ai agli Europei nel 2009 e il primo posto alla Grand Champions Cup.
Nel 2010 ottiene un bronzo al World Grand Prix e grazie alle 475 presenze con la maglia azzurra diventa la pallavolista con più presenze nella nazionale italiana di qualsiasi sport, sia al maschile che al femminile. Nell’autunno del 2010 le viene diagnosticato un tumore al seno. Il mondo della pallavolo e dello sport si ferma, ma Leo con la sua forza e la sua tenacia dimostrata negli anni, in pochi mesi sconfigge la malattia e a Gennaio torna in campo conquistando addirittura uno scudetto. L’anno successivo, con la vittoria Mondiale, raggiunge l’ennesimo record Nazionale, diventando l’Italiana con più presenze in qualsiasi squadra nazionale.
Nei due anni successivi si sposta in Turchia dove prima con il Galatasaray poi con il Fenerbache vince coppe e premi individuali. Nel 2015 torna nella sua Bergamo e subito vince una Coppa Italia. Approda infine a Casalmaggiore e, nel 2019, dopo 20 anni di successi, con una lettera annuncia l’addio alla pallavolo giocata.
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