La Triestina si è espressa sfavorevolmente riguardo la possibilità di una ripresa del campionato, nei prossimi mesi. Troppo rischioso per l’incolumità dei calciatori e delle loro famiglie tornare a viaggiare ora, con ancora presente il rischio di contagio da Covid-19. A ciò si aggiunga poi la forte riduzione degli incassi verso la quale si andrebbe incontro, esponendo ulteriormente i club sotto l’aspetto economico. Secondo l’Amministratore unico della Triestina, Mauro Milanese, in questo momento è giusto fermarsi a riflettere sulle reali necessità delle squadre di Lega Pro. Progettare una riforma sostanziale del campionato nella prossima stagione è d’obbligo per evitare il fallimento di molti club.

Milanese chiede lo sblocco delle fideiussioni

I Presidenti dei club di Lega Pro si trovano a gestire un momento davvero molto delicato, sotto l’aspetto finanziario; le loro aziende sono chiuse, facendo cosi venire meno la possibilità di attingere ad ulteriori risorse economiche. In una situazione del genere la priorità, secondo Milanese, è quella di sbloccare la fideiussione versata dai club all’atto di iscrizione; tale procedura consentirebbe alle società di poter far fronte alle attuali spese, attingendo ad un tesoretto di circa 800mila euro. La richiesta è già stata presentata alla Lega Pro nell’incontro del 3 Aprile, ora si attendono sviluppi in merito.

Nodo Aic-stipendi: la posizione della Triestina

Damiano Tommasi, Presidente dell’Aic, ha criticato aspramente la volontà espressa dai club di ridurre gli emolumenti ai calciatori, facendo ricorso alla cassa integrazione; su questo punto però, la Triestina, è in linea con la posizione delle altre squadre di Lega Pro. L’Amministratore unico alabardato ha ribadito la volontà di pagare una o due mensilità, a seconda che il campionato venga o meno ripreso. Milanese ha portato come esempio il calcio Australiano, dove i giocatori sono equiparati ai lavoratori dipendenti, entrando in cassa integrazione con contributo statale.

Il Mister della Triestina, Carmine Gautieri, è intervenuto sull’argomento “stipendi”, evidenziando come si necessiti di uno sforzo da parte di tutti per uscire dalla crisi. Nessuno, a detta di Gautieri, chiede di essere retribuito allo stesso modo non lavorando, ma è necessario tutelare i calciatori che hanno un ingaggio basso. Spesso, infatti, gli stipendi della Lega Pro si avvicinano più a quelli del calcio dilettantistico, piuttosto che professionistico.

Milanese e l’idea di una Serie C d’élite per il futuro

La Lega Pro necessita di ridurre i costi e di aumentare i ricavi, offrendo un prodotto maggiormente appetibile per le Pay tv; dalla vendita dei diritti televisivi potrebbero così arrivare risorse importanti da investire, rendendo più spettacolare il campionato di Serie C. La defiscalizzazione, richiesta a più riprese dai club, non può e non deve essere l’unica soluzione per garantire un futuro ai club di Serie C. La seconda strada da percorrere, secondo Milanese, riguarda la creazione di un campionato d’élite, al quale parteciperebbero le prime classificate di ogni girone, con l’aggiunta delle squadre con il maggior numero di abbonati .

Una nuova formula di campionato in favore dello spettacolo, in grado di avvicinare nuovi sponsor, grazie ad una maggiore visibilità del torneo. Per Milanese, le realtà più piccole potrebbero divenire, a loro volta, ambienti ideali per valorizzare i giovani; tale formula consentirebbe a queste società di poter sostenere i costi i gestione. Una riforma radicale dell’attuale Serie C, quella proposta dall’Amministratore unico della Triestina, ma assolutamente necessaria per garantire un futuro a questo importante movimento calcistico.

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