Serie D girone I, alla voce capocannoniere troviamo presente Antonio Cannavò, attaccante classe ’92, alla terza stagione consecutiva con il Licata. Con la maglia della formazione agrigentina, dopo gli oltre 30 gol nel campionato di Eccellenza, il ragazzo originario di Messina, si è tolto lo sfizio di fare meglio di tutti nel suo raggruppamento della massima serie dilettantistica italiana. Meglio, perfino, dei suoi colleghi di Palermo e Savoia, che pure occupano le prime due posizione in graduatoria.

Con il bomber abbiamo scambiato qualche parola, parlando del presente, ma anche del futuro…

Una stagione che si commenta da sola

Il Licata, tornato in Serie D dopo l’ultima fortunata stagione di Eccellenza, ha vissuto ottimi momenti nel corso di questo campionato in quarta serie, riuscendo anche ad occupare la terza posizione in classifica, sul finire del girone di andata. Cannavò commenta questo percorso così: “Credo che la stagione del Licata si commenti da sola. Il presidente Massimino ha progettato con continuità negli ultimi tre anni ed in questa stagione ha raccolto i frutti. In estate ha confermato un blocco di giocatori che in Eccellenza aveva fato benissimo, come Convitto o Maltese insieme ad altri, che, a mio avviso, sono calciatori di grande spessore. E’ giusto che il presidente si prenda i suoi meriti, perché ha puntato su elementi che forse nessuno avrebbe scelto e ti porto proprio il mio esempio. Massimino ha puntato su di me, quando nessuno non lo avrebbero fatto per la Serie D. Ed oggi – sorride simpaticamente l’attaccante – Cannavò è capocannoniere e lui ha avuto ragione!”.

Parlando invece dei risultati raggiunti personalmente in questo campionato, il bomber ha detto: “Come già ci eravamo detti in estate, Licata è un posto nel quale mi trovo benissimo. E’ un po’ la mia seconda casa. In tante interviste, ho detto più volte che un giocatore, per fare bene, deve stare bene mentalmente. I miei risultati dipendono proprio da questo fattore. A Licata mi hanno fatto sentire importante, Massimino più di tutti, ma anche l’allenatore”.

Curiosando sulle ultime giornate, abbiamo chiesto ad Antonio, come trascorre queste giornate, e lui ci ha rivelato che: “Ti posso dire che ho riacceso la Play Station – dice sorridendo – e gioco tutti i giorni! Qualcosa però – aggiunge il capocannoniere del girone I della Serie D – la sto facendo, certo, nei limiti che lo spazio permette. A Messima non possiamo uscire di casa, quindi non posso andare a care. Dobbiamo attendere il 4 maggio per avere quella piccola libertà per poter tornare in campo. Faccio quello che posso. Con questa situazione, credo, non possiamo riprendere il tutto. Molte Società non sono pronte a questa emergenza. Bisogna stare attenti per farsi trovare pronti, stando attenti all’alimentazione”.

Parlando dei compagni di squadra, Cannavò ci racconta: “Ci sentiamo sul gruppo e con questa quarantena – torna a scherzare il bomber del Licata – la gente “impazzisce” e quindi ci sono compagni, come Riccardo Cassaro, che fa il salto con la corda. E’ quello di certo si allena più di tutti, lo fa su tutti i social!”.

Tra i più spiritosi del gruppo, scopriamo che ci sono Cassaro e Rizzo. Su quest’ultimo, poi, Cannavò aggiunge: “Gli ho sempre detto che ha una forza di volontà incredibile. Si allena a 300 all’ora, nonostante il D.A.Spo. che lo ha interessato. Questa situazione, tuttavia, ha dato una botta a tutti, nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa come questa. Stando tutti uniti e facendo quello che ci è statoi chiesto, ne usciremo. Ma credo anche che questo campionato, non potrà ripartire, è finito così. Mi dispiace che c’erano ancora 8 partite per divertirci. Avremmo giocato in maniera ancora più spensierata, vista la buona classifica. Avrei voluto fare bene anche nel finale, ma vuol dire che era scritto così”.

I gol realizzati da Antonio Cannavò

Il rapporto con Licata, i compagni, il presidente…

Con Antonio Cannavò, abbiamo poi parlato della questione che riguarda la tutela dei calciatori nella quarta serie e sul punto il giocatore ha dichiarato: “Credo che un giocatore debba essere tutelato. Nessun giocatore ha fatto l’accordo con il Coronavirus, sono cose che succedono. Cosa succede se un giocatore si rompe il crociato? Non per questo non si viene pagati. Personalmente non mi sono mai fermato, corro tutti i giorni. Non credo, tuttavia, che lo Stato ti possa tutelare al 100%. Credo che la Lega debba aiutare le Società che in questa situazione sono le più penalizzate, e di conseguenza, le Società devono tutelare i calciatori. Ci sono calciatori che vivono di calcio ed hanno famiglie, figli. I presidenti devono aiutare i calciatori, in un momento così difficile”.

Le ultime tre stagioni di Antonio Cannavò, sono state, fortunatamente per lui e per il Licata, piene di gol (oltre 60 realizzazioni in 24 mesi e scusate se è poco), e questo ci porta inevitabilmente a chiedere al bomber, se qualche sirena di mercato si è già messa in moto. E lui ci risponde così: “Mi è dispiaciuto stare fermo per una squalifica e per un problema che ho avuto un piede. Qualcuno mi ha chiamato. Fa piacere che succeda, perché vuol dire che ho fatto qualcosa di buono”.

Quello che è giusto sottolineare, tuttavia, è l’attaccamento che c’è tra Cannavò, il Licata ed il presidente Massimino. Infatti il giocatore subito dopo aggiunge: “Mi preme però dire, che prima di tutto parlerò con il presidente Massimino. Lui ha creduto prima di tutti in me. Lui sarà grato a me, ma io lo sono a lui. Ha puntato su di me, quando avrebbe potuto puntare su altri. Il primo incontro, se deve accadere, sarà con Massimino. Io, inoltre, sono a Licata da tre anni. Qui ho dato tutto per la maglia”.

Un altro passaggio che merita di essere riportato, è il modo con cui Antonio divide i suoi successi con i compagni: “Sono riuscito a fare bene, migliorando di anno in anno, però credetemi, c’è stato un blocco di giocatori che mi ha supportato in tutti i modi. Devo più di tutti a loro, dopo il presidente o l’allenatore. Quando parlo dei compagni, mi riferisco a tutti, dal portiere fino all’ultimo dei giocatori che mi è stato accanto. Chi mi ha fatto più assist è stato di certo Roberto Convitto (altro elemento di spessore del Licata, con il vizietto ben accetto del gol, ndr). Sono stato dunque davvero fortunato, a trovare questi calciatori sul mio cammino. A loro devo tantissimo”.

Un augurio sincero ai tifosi

Parlando di tifosi ed ai tifosi, infine, Antonio Cannavò dice: “Conoscendo la gente di Licata, secondo me, in questo momento, non vivendo il calcio, sta malissimo. A Licata il calcio è vissuto a 360°. Ogni giorno, almeno 50/60 persone sono presenti agli allenamenti. I tifosi “organizzati” ci hanno seguito dappertutto, con acqua, vento, neve… Quando si gioca in piazze del genere, ti devi prendere gli applausi, ma anche i fischi, però, se fai bene a Licata ti fanno sentire importante. Ed addirittura ti domandi – dice l’attaccante regalandoci una bellissima immagine della sua esperienza di calciatore e del calcio in generale – ma se qui in Serie D è così, in Serie A, come sarà? Arrivi davvero a farti una domanda come questa. Spero stiano tutti bene e che stiano seguendo le regole, come ho letto. Voglio auguragli di tornare presto sui quei gradini per tifare Licata. Con o senza Cannavò”.

(Photo credit in evidenza: Licata Calcio)

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