L’amore è verità. Dietro uno sguardo profondo, uno bacio appassionato, uno stomaco in fiamme, c’è la massima espressione di se stessi. Un egoismo, però, paradossalmente condiviso, in comunione con l’anima che più ci appresta a migliorarci. “I segreti di Brokeback Mountain” è la massima testimonianza di questa condivisione.
L’amore più difficile dove è difficile amare
Ang Lee sceglie di mostrarci questa storia tratta dal racconto “Brokeback Mountain” di Annie Proulx. Sceglie di raccontare l’amore omosessuale nel luogo litote per eccellenza. Il Wyoming, lo stato con meno abitanti d’America, il più rurale e montuoso. Attraverso una transumanza dell’anima che lascia il pascolo da parte per incorniciare l’insolito nell’enorme campo dell’impossibile. Tra i tanti riconoscimenti, Leone D’oro a Venezia e Oscar alla regia per un’opera sublime.
Ang Lee, uno dei più acclamati registi a livello mondiale. Due volte miglior regista agli Oscar e due leoni d’oro picchi di un palmares eccezionale.
Siamo nell’arido Wyoming, nell’estate del 1963 e due cowboy Ennis Del Mar (Heat Ledger) e Jack Twist (Jake Gyllenhaal) con passati atroci, si ritrovano insieme per passare un’estate al seguito di un pascolo sulle montagne. Diversi eppure affini, si studiano, si toccano, si amano. Ma l’estate finisce e i due tornano al convenzionale basso, chiuso, rattrappito da un territorio gabbia. La storia è di finzione ma nel 1998 nel Wyoming, Matthew Wayne Shepard, 21 anni, omosessuale, viene barbaramente ucciso da due mandriani omofobi. Nulla è più crudo della realtà e il cinema serve a ricordarcelo.
“I segreti di Brokeback Mountain” permette agli opposti di comunicare e trasmette una comunicazione disturbata dall’ignoranza e dalla grettezza imperante e medievale. L’amore è libertà e Ang Lee prova spiegarcelo. Restate a casa.
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