La situazione ancora drammatica dei contagi mette in stato di allerta gli Stati Uniti. Se qualche giorno fa sembrava vicino il ritorno ai workout delle squadre NBA, la lega ha optato invece per un dietro-front. Si dovrà, quindi, ancora attendere. Questo venerdì, data prevista in precedenza per la ripresa, gli allenamenti si svolgeranno sempre a casa. Questo per una settimana. Infatti, l’8 maggio si tornerà nei palazzetti. Ovviamente con tutte le precauzioni necessarie. Rispettando, quindi, il distanziamento sociale. Questo vuol dire che ci sarà tutto il roster a presenziare le sedute. Solo 4 giocatori più un solo membro dello staff a fare da supervisore. Sì perché, come riporta NBA Religion, gli allenatori difficilmente potranno essere presenti.
In più non c’è una totale armonia tra i GM delle rispettive franchigie. Su una possibile conclusione della stagione, molti manifestano preoccupazione. In particolare per quanto riguarda gli spostamenti dei giocatori. C’è il rischio che i giocatori possano spostarsi in regioni dove la politica ha preso il sopravvento sulla scienza, allentando il lockdown. Così come è avvenuto in Georgia, dove hanno sede gli Atlanta Hawks. Nonostante ciò, il GM degli Hawks Travis Schlenk, ai microfoni di ESPN si mostra paziente:
Aspetteremo e vedremo cosa accade nello Stato nel giro di due settimane. Se ci sarà una risposta positiva, apriremo lentamente. In caso di risposta negativa, faremo in modo che il nostro staff e i nostri giocatori rimangano al sicuro”
La paura per la salute dei giocatori è, dunque, il tema cardine della videoconferenza tra i membri della lega e dei front office. Dubbi che mettono a nudo la totale incertezza del momento.
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