Sogni, ricordi e futuro di Riccardo Sbertoli, palleggiatore dell’Allianz Powervolley Milano nell’intervista con Lorenzo Dallari.
MILANO – Ricordi, idee, progetti: dai primi scambi nelle giovanili fino alla prospettiva delle Olimpiadi, dalla prima con la maglia di Milano al futuro in Powervolley. È il viaggio di Riccardo Sbertoli, palleggiatore dell’Allianz Powervolley Milano intervistato via instagram da Lorenzo Dallari per il portale dallarivolley.com
A tu per tu con Sbertoli: dagli esordi alla quarantena
«All’inizio della pandemia, come ho già detto, la situazione a Milano era surreale – ricorda il classe ’98 in maglia meneghina –: siamo abituati ad una metropoli sempre viva. Anche la sera tardi, ad esempio, è una città che è sempre piena di rumori. La situazione è stata pesante, è stato un periodo particolare». Una città però che per Sbertoli ha un significato speciale. «Milano è la maglia della mia città. Ha un peso diverso sia dal punto di vista dell’orgoglio che dal punto di vista della responsabilità. Adoro Milano come città, penso che sia una delle migliori città in cui vivere in Italia e forse nel mondo. Sono molto attaccato alla mia città e poter vestire la maglia della mia città nello sport che ami nel massimo campionato dà quel tocco in più. È una situazione difficile da spiegare a parole ma che genera una sensazione bellissima». Una Milano che per Sbertoli rappresenta il passato, il presente ed anche il futuro. «Nei miei progetti c’è voglia di rimanere a Milano: ora il volleymercato è un po’ bloccato dalla situazione del COVID19, ma voglio continuare questo percorso in questa squadra, che ha creduto tanto in me tanti anni fa».
Non mancano i momenti amarcord con il pensiero che torna agli albori della carriera del pur giovane Sbertoli. «A 14 anni facevo sia l’Under 15, l’Under 17 e la Serie B2. Tutti i giorni avevo allenamenti, giocavo 2-3 partite durante il week end. Poi il mio fisico ne ha un’ risentito, sintomo che il mio corpo si stava usurando più del normale. Nelle giovanili sono cresciuto molto in fretta, ho fatto molti ruoli, poi dopo mi sono indirizzato verso il palleggio. Cosa ricordo di Segrate? È la mia infanzia: sono stati anni bellissimi, perché è stato il mio inizio. Non sapevo cosa potevo aspettarmi dalla pallavolo, ma a Segrate mi hanno aiutato a crescere sia come pallavolista sia come persona». Ricordi che si intrecciano con oggetti: il primo è la medaglia d’oro dello scudetto Under 15. «Rappresenta il mio primo importante traguardo raggiunto dal punto di vista pallavolistico. Magari non ricordo partite di Superlega che ho giocato quest’anno, ma questo successo rimane sempre impresso nella mia mente.
Un nuovo orizzonte: quello Azzurro di Tokio 2021
Poi c’è la prima maglia di Milano in Superlega: nella mia vita da giocatore mi sono sempre posto degli obiettivi. Se il primo era vincere un campionato giovanile, il secondo era giocare con i migliori nella squadra della mia città».
Si passa poi alle emozioni della maglia azzurra. «Il mio sogno è giocare l’Olimpiade. Ogni volta che scendi in campo con la maglia azzurra, ma anche ogni qual volta prepari la borsa per andare a giocare una partita e prepari quella maglia, avverti una grande responsabilità. È una maglia che pesa, sai che c’è tutto il paese a guardarti e sostenerti». La chiusura è dedicata allo stop dei campionati. «Come squadra – conclude Sbertoli – eravamo in una situazione ottimale per proseguire il campionato, sia dal punto di vista della fiducia di squadra sia dal punto di vista del calendario. Stavamo giocando bene, avevamo avuto difficoltà nel corso della stagione ma eravamo usciti più forti da questi momenti. Qui a Milano però non c’erano minimamente le condizioni per proseguire. C’è dispiacere per quello che poteva essere, ma era giusto fermarsi perché la salute di tutti viene prima di tutto».
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