Il governatore della Calabria si dice dispiaciuta per la decisione del ministro Boccia di impugnare la sua ordinanza, ma la Santelli sembra voler mantenere la sua posizione.
Jole Santelli e Francesco Boccia, prosegue il duello tra due tra i principali protagonisti nelle ultime ore del lockdown in Italia. Da una parte c’è il governatore della Calabria, che con un’ordinanza dell’ultima ora ha deciso di concedere un po’ più di libertà ai suoi cittadini. Dall’altra parte troviamo il ministro per gli affari regionali e le autonomie, che non ha di certo mostrato grande favore nei confronti della decisione del presidente della regione. E al centro della contesa tra i due protagonisti di questo duello verbale c’è proprio la concessione ai bar calabresi, da parte della Santelli, di riaprire il servizio ai tavoli all’aperto.
Da qui la decisione, da parte del ministro Boccia, di impugnare l’ordinanza trascritta dal governatore della Calabria. Una decisione di cui ha preso atto Jole Santelli, la quale non ha potuto fare altro che venirne a conoscenza. “Non mi stupisce perché l’aveva annunciato, anche se un po’ mi dispiace”, ha dichiarato il presidente eletto a gennaio, sotto la spinta del centro-destra. In ogni caso, il governatore della Calabria si dice determinato a mantenere l’ordinanza firmata prima dell’inizio dell’ultimo weekend del lockdown.
Jole Santelli ha fatto capire, nelle dichiarazioni rilasciate per l’Ansa, di essere “convinta dei presupposti” e “sicura che entro una settimana faranno esattamente la stessa cosa che ho fatto io”. Dunque, il governatore della Calabria è convinta di strappare consensi dai suoi colleghi delle altre diciannove regioni italiane. E addirittura non nasconde la possibilità che il servizio ai tavoli nei bar e nei locali, ovviamente sempre all’aperto e mantenendo la distanza sociale e le precauzioni, potrebbe essere introdotto anche su scala nazionale. In ogni caso, almeno per il momento, i contrasti con il Governo Conte rimangono.
In ogni caso, il governatore della Calabria ha ammesso un po’ di dispiacere per il modo in cui il Governo, e in particolare il ministro Boccia, ha preso la faccenda.