Tornano a far discutere le dichiarazioni di Povia pronunciate al programma “Vieni da me”, condotto da Caterina Balivo. Immediate le polemiche sui social.
“Sono un gay mancato”
Il cantante torna a far parlare di sé. Male, ancora una volta. È riuscito ad esprimere, in una sola frase, tutta la sua omofobia e tutto il suo sessismo e maschilismo. Un vero talento della sintesi. Povia si racconta e racconta la sua quarantena ospite al programma “Vieni da me” condotto da Caterina Balivo.
Raccontando come passa le sue giornate, il cantante ha dichiarato:
“Amo le pulizie, io sono fissato con questo. Sono un gay mancato!”
Il volto della Balivo muta, visibilmente infastidita, irritata e seccata e risponde prontamente alle dichiarazioni del cantante:
“Hai detto un’altra cretinata delle tue, Povia!”
A questo punto il cantante non fa altro che peggiorare la situazione, dando ulteriormente prova della sua ignoranza e superficialità. Di fronte alla reazione della conduttrice non riesce proprio a capire cosa abbia detto di male: “È una battuta. Ma che ho detto di male? Volete farmi passare per scemo?”
La Balivo lo riprende ancora :
“È una battuta che non fa ridere nessuno, fa solo arrabbiare. Se lo dicessi davanti a tua figlia, lei ti direbbe «Ma dove vivi?»
Stiamo arrivando da un periodo difficile per l’Italia e per il mondo. Io non vorrei arrabbiarmi più di quanto lo sono, vorrei concludere l’intervista con un sorriso”
conclude la conduttrice riprendendo il cantante dal suo tragico scivolone in diretta tv.
Omofobo, sessista e maschilista
La donna, dunque, stando alle dichiarazioni del cantante, è di default la manager della casa. E se sei uomo e hai una particolare passione per le faccende domestiche allora sei gay.
Un’attività dunque che non spetta al venerabile uomo eterosessuale. Povia con le sue convinzione arcaiche, di stampo patriarcale ripropone la sua idea di società con ruoli rigidi per uomini e donne, che pensavamo aver superato. Scardinare i ruoli e costruire una società dove ci sia uguaglianza di genere sembra una meta ancora molto lontana.
Sembra impossibile uscire dal codice binario: maschile/ femminile, che ridisegna ogni volta il perimetro dei ruoli della nostra società e colpisce sempre e solo un genere: il femminile. Il cantante Povia, purtroppo, non è un caso isolato ma dimostra come la nostra società sia ancora fortemente omofoba, sessista e maschilista. Non solo, ma Povia dimostra anche di avere poca sensibilità ignorando il dibattito che si sta consumando proprio in questi giorni.
Mentre il cantante, infatti, racconta la sua pandemia e confessa il suo hobby per le faccende domestiche, c’è invece chi, la cura per la casa la subisce. La pandemia, infatti, rischia di farci fare un enorme passo indietro. In questo momento di crisi, il virus ci sta rivelando gli antichi limiti della nostra organizzazione sociale, dove la cura è destinata al solo mondo femminile. Pur essendo, il lavoro di cura, svolto anche da molti uomini, l’atto del curare è, nell’immaginario collettivo caratteristica del femminile. Le donne sono gli attori privilegiati e in questo momento storico rischiano di dover tornare al loro obbligato ruolo di cura, rinunciando alla conquista del proprio lavoro. La chiusura delle scuole e l’assenza di un sostegno statale e sociale appesantisce le responsabilità del solo genere femminile.
La TV italiana dovrebbe prendere posizione contro queste generalizzazioni sessiste
Il rischio è che a causa dell’epidemia, l’uguaglianza di genere faccia un clamoroso passo indietro. Se prima della pandemia si era raggiunto un semi-equilibrio, oggi sono le donne, nuovamente loro, a dover scegliere tra figli e lavoro. Ma non è certo un dilemma che affligge il venerabile uomo eterosessuale Povia, professione cantante e casalingo, come molti uomini, solo per hobby.
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