Silvia Romano è stata liberata

«Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei nostri servizi di intelligence. Silvia, ti aspettiamo in Italia!». Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.

Era tenuta sotto sequestro in Somalia da un gruppo islamista legato ai jihadisti di Al-Shabaab, Silvia Romano, la cooperante milanese rapita in Kenya il 20 novembre dello scorso anno e poi trasferita in territorio somalo. 

Le ultime notizie di Silvia Romano

Le ultime notizie di Silvia risalgono a novembre dell’anno passato.

Silvia è viva, secondo quanto riferito dal quotidiano, ma sarebbe stata forzata al matrimonio con rito islamico e sottoposta a “operazioni di lavaggio del cervello, una manovra di accerchiamento psicologico che punta a recidere i legami affettivi e culturali con la sua patria d’origine”.  Notizia di qualche mese fa, che ha dato speranza ai familiari e a tutto il nostro Paese e che, come scrive Il Giornale, “è data per certa negli ambienti della nostra intelligence che seguivano con grande attenzione l’odissea della Romano”. Oggi arriva la libertà.

Silvia era stata rapita il 20 novembre 2018 a Chakama in Kenya, 80 chilometri da Malindi. Ancora a febbraio di lei si sapeva solo che fosse viva, con molta probabilità prigioniera in Somalia, forse venduta ai terroristi somali di Al Shabaab dai criminali che l’hanno rapita nel villaggio dove lavorava a favore dei bambini e dei giovani del luogo, consentendo loro di andare a scuola. Quel 20 novembre, con il rapimento di Silvia, quel lavoro è stato interrotto e lei sottratta al sogno che l’ha condotta fino in Kenya.

Sul rapimento non si sa più nulla e il processo ai tre membri della banda che ha rapito Silvia, ovvero Moses Luwali Chembe, Abdalla Gababa Wario e Ibrahim Adan Omar – la banda era composta da 8 persone  – dopo numerosi rinvii dovrebbe riprendere l’11 marzo. Il condizionale è d’obbligo. Il giudice della Corte di Malindi davanti alla quale si celebra il processo, ha fatto sapere che due giorni prima della data stabilità della ripresa delle udienze verranno convocate le parti solo nel caso ci siano novità sulla sorte di Ibrahim Adan Omar, uno dei tre accusati, che durante la libertà su cauzione è sparito senza darne notizia ai parenti e al suo avvocato ed è formalmente latitante.