È passato quasi un anno dalla vittoria del titolo da parte dei Toronto Raptors, risultato ottenuto dopo un processo ventennale. Percorso iniziato nel draft del 1998 con cui i Raptors hanno pescato Vince Carter, vincitore del Rookie of The Year il 26 maggio 1999.
Un cambiamento radicale
Nonostante la prima partita della storia NBA fosse stata giocata a Toronto l’1 novembre 1946, in Canada lo sport più seguito era senza dubbio l’hockey. Il basket aveva un ruolo marginale e soprattutto era privo di una cultura popolare solida. La scelta al Draft di Vince Carter è, però, un punto di svolta. Vince dopo tre anni passati a North Carolina a poco più di 12 punti di media, con un picco di 15,6 l’ultimo anno, viene scelto con la numero 5 dai Golden State Warriors. Immediatamente scambiato con Antawn Jamison, finisce a Toronto, per la “felicità” della Puma che lo aveva scelto come nuovo atleta di punta. “Air Canada” ha il compito, insieme al cugino Tracy Mcgrady, di rendere i neonati Raptors una franchigia rispettabile nel mondo NBA.
La stagione
Come più volte sottolineato da Phil Jackson, la stagione 1998-99 ha l’asterisco perché è l’anno del lockout. Si giocano solamente 50 partite e Vince Carter conquista il Rookie of The Year a suon di schiacciate e non solo: 18,3 punti, 5,7 rimbalzi, 3 assist di media a cui aggiunge una rubata e una stoppata abbondanti a partita. Quello che fa in campo non si era mai visto anche in una lega di super-atleti come la NBA. I Raptors non riescono a qualificarsi ai playoff con un record di 23-27 ma migliorano ampiamente il piazzamento nella Eastern Conference rispetto all’anno precedente.
“The Carter Effect”
La franchigia solamente al suo quarto anno in NBA ha trovato in Vince il giocatore in grado di far appassionare migliaia di persone. Lo stesso Kevin Durant ha dichiarato che da piccolo tifava i Raptors proprio perchè Carter era il suo giocatore preferito. In Canada la passione per il Basket cresce e se oggi la Scotiabank Arena è una dei campi più caldi di tutta la NBA gran parte del merito è proprio di “Vinsanity“. Nel 2017 su Netflix il documentario “The Carter Effect” spiega l’impatto che Vince ha avuto sulla città. Un rimbombo mediatico che ha spinto migliaia di persone a seguire i Raptors e che ha dato il via a un processo culminato con l’anello lo scorso anno.
Lorenzo Mundi
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