Riapre il MIC di Faenza e per festeggiare offre l’ingresso gratuito fino al 2 giugno. Libera la visita alla permanente e libero anche l’ingresso alla mostra Picasso. La sfida della ceramica, prorogata dopo la chiusura forzata dell’ultimo mese e mezzo. L’esposizione picassiana comprende 50 pezzi unici della produzione ceramica dell’artista provenienti dal Musée National Picasso-Paris unitamente a opere presenti nella stessa collezione del MIC, donate personalmente dall’autore.

Donazioni mosse dalla solidarietà dimostrata dall’artista che inviò alcune opere al Museo, mutilato nella struttura e nelle collezioni a causa dei bombardamenti alleati del maggio 1944. La richiesta partì direttamente dall’allora direttore e fondatore del Museo, Gaetano Ballardini.

Picasso e le opere in ceramica

Tra queste, il famoso piatto ovale raffigurante la Colomba della Pace, primo a pervenire nel 1950, e il grande vaso graffito e dipinto Le quattro stagioni. Questo, decorato con la raffigurazione di corpi femminili dalle sinuosità rafforzate dalla forma del manufatto.

L’opera ceramica di Picasso attraverso l’esposizione viene analizzata nei suoi legami con gli stilemi e le decorazioni della ceramica classica. L’artista li riutilizza con risultati del tutto inediti.

Ad arricchire l’esperienza un documentario a firma di Luciano Emmer del 1954, dove Picasso viene presentato nel suo studio di Vallauris, mentre crea le sue opere. Una di queste, distrutta e documentata unicamente dal video. A completamento della mostra, una serie di ritratti fotografici dell’artista e di documenti inediti presenti nell’archivio storico del MIC.

Picasso nell'atelier di Madoura, Vallauris 1947 - Studio Lipnitzki (dit), Lipnitzky Boris
Picasso nell’atelier di Madoura, Vallauris 1947 – Studio Lipnitzki (dit), Lipnitzky Boris

La collezione stabile del MIC

Inutile sottolineare l’importanza della collezione stabile del Museo, esposta con una suddivisione su base geografica e temporale. Nelle sale dedicate alla ceramica contemporanea internazionale opere prestigiose. Oltre a quelle insignite del Premio Faenza, nomi del calibro di Leoncillo, Lucio Fontana, Mattia Moreni, Fausto Melotti, Ninni Valentini, Bruno Munari, Ugo Nespolo, ecc.


Senza dimenticare le due opere ceramiche di Arman, posizionate al lato dell’ingresso della mostra temporanea. Ciliegina sulla torta, il Burri, che assume un punto di vista preferenziale scendendo la scalinata che conduce all’uscita e che ti accompagna nella conclusione dell’esperienza espositiva.  

Laura Piro

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