La Serie A sta per tornare, ormai il countdown è davvero agli sgoccioli. Le 20 squadre che compongono la massima serie sono pronte ad infuocare, nuovamente, gli animi dei tifosi. Ogni compagine, come da tradizione, si porta dietro un retaggio che la contraddistingue al meglio: il soprannome. Esistono nomignoli molto particolari ed i più esperti, grazie a quest’ultimi, riescono ad individuare la società della quale si parla anche se non viene citato il vero nome del club. Ma quale significato hanno i soprannomi delle formazioni della massima serie? Scopriamolo insieme.
Serie A, i soprannomi dall’Atalanta all’Udinese
Quale significato si nasconde dietro ai 20 soprannomi (quelli più iconici almeno) delle compagini che attualmente disputano la nostra Serie A? Rigorosamente in ordine alfabetico, ecco i perché dei nomignoli.
Atalanta
Il soprannome più iconico dell’Atalanta è “Dea“. Il motivo è piuttosto semplice: lo stemma degli orobici, a proposito di nomignoli, raffigura la dea Atalanta. La divinità della mitologia greca era bella, forte ed audace: figlia di Iaso e Climene, il mito narra che il padre di Atalanta desiderasse un maschio e che alla nascita della bambina, l’avesse abbandonata sul monte Pelio. Allevata da un’orsa ed in seguito da un gruppo di cacciatori, la divinità divenne bravissima nella caccia.
Bologna
Il Bologna ha un nome che si riconduce al mondo etrusco: il nomignolo “felsinei” affibbiato ai rossoblu, infatti, arriva dagli Etruschi, popolo antico del centro Italia che patì la sconfitta contro i Romani. Felsina era il nome di un’importante città dell’Etruria: l’odierna Bologna che tutti noi conosciamo ed ammiriamo per le sue bellezze culturali.
Benevento
Le “Streghe” (o gli “Stregoni” riferito ai calciatori) sono il soprannome, ed il simbolo, del Benevento Calcio appena promosso in Serie A per la seconda volta nella sua storia. Nel logo giallorosso, infatti, campeggia una strega in sella alla sua scopa. Il motivo è da ricercarsi nella storia e nel folklore del territorio: anticamente, infatti, la Janara era una delle tante “tipologie” di streghe che infestava l’area sannita. Secondo le più antiche leggende, gruppi di donne con poteri paranormali si riunivano sotto un immenso noce lungo le sponde del fiume Sabato. La credenza popolare si radicò a tal punto che, anche oggi, Benevento è nota come “città delle streghe“.
Cagliari
Il Cagliari Calcio viene comunemente chiamato “Casteddu“. Come mai questo insolito soprannome? È molto semplice: con questo nomignolo, i sardi identificano il capoluogo della Sardegna. La genesi di tale denominazione va ricercata nel XIII secolo. Sull’area dell’antica Karalis, gli allora dominatori pisani edificarono il Castellum Castri de Kallari, una roccaforte in altura che divenne embrione dell’odierno centro abitato. Con il passar del tempo, da Castellum (Castello) si passò a Kallari per poi arrivare all’attuale Cagliari in lingua italiana.
Crotone
A Crotone si respira aria greca. La compagine calabrese, una delle tre neopromosse, viene appellata con il soprannome di “Pitagorici“. Il motivo è da ricercarsi nell‘Età Classica: Crotone, infatti, faceva parte della famosa Magna Grecia. Pitagora, filosofo e matematico, fondò la sua scuola proprio nella provincia calabrese. Un motivo di grande vanto che, anche oggi, segna il presente di tutti i crotonesi.
Fiorentina
I toscani vengono anche chiamati “gigliati“. Il motivo di questo soprannome è da ricondurre al fiore simbolo di Firenze e della Fiorentina: il giglio cresceva copiosamente nei dintorni di Firenze adornato le mura della città. Un’altra possibilità è da ricondurre alla dominazione romana che nel 59 a.C. fondò la città durante le celebrazioni per l’avvento della primavera, portata dalla dea Flora. Un simbolo tanto iconico che fu adottato anche dai Medici, signori e padroni della città dal 1434 al 1737.
Genoa
La squadra più antica d’Italia ha un soprannome che ricalca le radici della città: i “grifoni“. Nello stemma dei rossoblu, infatti, campeggia in primo piano un grifo, ovvero il simbolo della metropoli ligure. In realtà, il capoluogo della Liguria possiede due grifoni gemelli che tengono lo scudo di San Giorgio. Il Genoa, invece, optò per uno solo degli animali mitologici.
Hellas Verona
Entrano in campo le famiglie nobiliari che, anticamente, dominavano le città italiane: l’Hellas Verona è anche appellato con il nome “scaligeri“. I Della Scala (o appunto scaligeri) hanno dominato la città di Verona per 125 anni, dal 1262 al 1387. I nobili avevano una scala argentea in campo rosso nel loro stemma. Ecco svelato, quindi, il nomignolo della società di Maurizio Setti che tanto bene sta facendo in Serie A.
Inter
Fu Gianni Brera, noto giornalista scomparso nel 1992, ad affibbiare all’Inter il soprannome di “Beneamata“. L’uomo nato in provincia di Pavia definì la società nerazzurra “la Beneamata dai milanesi”, per celebrare nel 1964 la storica prima Coppa dei Campioni conquistata dalla Grande Inter di Helenio Herrera al Prater di Vienna contro il leggendario Real Madrid di Di Stefano, Gento e Puskas.
Juventus
La Juventus è una delle squadre italiane più antiche, fondata nel 1897, e da qui prende il nome di “Vecchia Signora“. In dialetto torinese viene anche definita “madama” o “goeba”. Proprio questo ultimo appellativo ha coniato il termine “gobbi” con il quale le tifoserie avversarie prendono in giro i supporters bianconeri.
Lazio
Gli “aquilotti” della Lazio si rifanno, anche nello stemma societario, all’aquila delle legioni romane, simbolo della potenza militare di Roma. I biancocelesti, infatti, portano in Italia ed in Europa un’effige conosciuta in tutto il mondo antico ed apprezzata in quello moderno. Un vero e proprio incubo, alla sola vista, per tutti i popoli conquistati ed assorbiti dalla potenza bellica dei Romani.
Milan
Il Milan ci porta direttamente all’inferno. I rossoneri sono soprannominati i “diavoli” ed il motivo è da ricercarsi nella fondazione della società: sin dal principio, i fondatori hanno voluto che lo stemma rispecchiasse lo spirito della squadra, affidandosi ad un diavolo rosso fuoco, forte e che incute timore e paura negli avversari. Tantissime sono state le versioni del diavolo, dal diavolo con la divisa rossonera al diavolo con tanto di tridente, al diavolo “Panini” fino al diavolo alato e il diavolo nello stemma.
Napoli
Il Napoli è anche conosciuto con il nome di “partenopei”. Come mai? Il motivo è da ricercarsi nella mitologia: secondo i greci, infatti, fu la sirena Partenope a fondare la città campana ai piedi del Vesuvio. Davvero un soprannome particolare ed emozionate quello di Mertens e compagni.
Parma
Il Parma viene identificato anche come “ducali“. Il nomignolo è piuttosto chiaro: si rifà al vecchio Ducato di Parma governato negli anni dalle famiglie Farnese, Borbone, Asburgo, Napoleone e Lorena. La città di Parma, ovviamente, era la capitale di questa piccola signoria dell’Italia centrale. Un nome regale per una delle squadre che possiede più storia in Serie A.
Roma
I “lupacchiotti” capitolini della Roma devono il loro soprannome alla storia della propria città: nello stemma del club, infatti, è presente la lupa capitolina, colei che allattò nella leggenda Romolo e Remo, su sfondo giallo ocra e rosso pompeiano, cromatura della Capitale d’Italia. I giallorossi, quindi, portano in giro per Italia ed Europa il simbolo che dominò tutto il mondo antico.
Sampdoria
Il soprannome della Sampdoria è da ricercarsi nei colori sociali: insieme al famoso marinaio Baciccia di colore nero, il logo del club è tinteggiato di blucerchiato. È il risultato della fusione cromatica tra le precedenti maglie rossonere della Sampierdarenese con quelle dell’Andrea Doria, le società dalla cui unione nacque l’odierno club. O, per meglio dire, i “blucerchiati” di Genova.
Sassuolo
Il nomignolo dei neroverdi del Sassuolo è “Sasol“. C’è da dire poco, in teoria: il soprannome non è altro che la storpiatura in dialetto emiliano del nome della città che ospita la compagine allenata attualmente da Roberto De Zerbi. Una fusione indissolubile tra calcio e terra d’appartenenza.
Spezia
Ecco l’unica esordiente del campionato di Serie A 2020/21 che si appresta a cominciare. Lo Spezia Calcio viene affiancato al simbolo dell’aquila nera che, nel gergo calcistico, identifica i liguri bianconeri: nello stemma del comune di La Spezia, infatti, campeggia un’aquila nera incoronata sopra un torrione. Non è impossibile capire il motivo del soprannome della compagine spezzina…
Torino
Il Torino porta il nome della città capoluogo del Piemonte. La società di calcio viene soprannominato “Toro” per due semplicissime ragioni: è un diminutivo del nome ma, soprattutto, lo stemma del club riprende (quasi) fedelmente l’araldica della città. Nella bandiera di Torino, infatti, si trova lo stesso bovino rampante che si può ammirare nel logo dell’FC Torino.
Udinese
L’ultima tappa ci porta nell’estremo nord italiano, in Friuli-Venezia Giulia. L’Udinese è soprannominato “friulani” perché, appunto, difende i colori di Udine, città della regione sopracitata. Viene chiamato anche “zebrette“: come la Juventus, infatti, i bianconeri hanno utilizzato per lungo tempo lo stemma di una zebra.
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